da Roma
Maurizio Sacconi, ex sottosegretario al Welfare e senatore di Forza Italia, come giudica il disegno di legge che ha recepito il Protocollo sul welfare?
«Il veleno cè tutto».
Vuole dire si pongono le basi per modifiche più profonde in Parlamento?
«La partita tra la sinistra radicale e i moderati rimane aperta e se la giocheranno in piazza con la manifestazione del 20 ottobre e poi in Parlamento».
Il testo approvato dovrebbe accontentare i moderati oppure la sinistra?
«La sinistra radicale ha ottenuto molto. Una definizione amplissima dei lavori usuranti che comprende tutti quelli che hanno lavorato per produzioni in serie e quelli che, anche raramente, lavorano di notte. Non cè più il vincolo delle 5.000 uscite allanno concordato nel protocollo e quindi il ministro Tommaso Padoa-Schioppa si è preso la responsabilità di varare un provvedimento palesemente scoperto. Stiamo preparando un dossier da inviare a Bruxelles per segnalare che si sta aprendo un grande buco nella previdenza».
E sul lavoro? Confindustria segnala i contratti a termine. Ha visto altre modifiche alla Legge Biagi?
«Alcune abrogazioni non previste, non solo quella del lavoro intermittente. Hanno cancellato larticolo 14 che consentiva di onorare la quota di assunzioni di invalidi con commesse a cooperative che includono invalidi. È stato ulteriormente penalizzato il part time, che è uno strumento utile soprattutto per le donne».
Si aspetta altre sorprese in Parlamento?
«Le deleghe sono straordinariamente generiche.
Quali altre parti della Biagi attaccheranno?
«La Borsa per il lavoro, il rapporto tra le agenzie private e il collocamento pubblico. Poi i contratti di apprendistato. Tutti temi non affrontati dal Protocollo».
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