RomaQuando il diavolo ci mette la coda. Se cè uno show inoffensivo e pacificatorio, quello è proprio la Corrida. Eppure, perfino nelle quiete acque dei «dilettanti allo sbaraglio», stavolta, cè maretta. La grana è scoppiata alla vigilia della partenza della diciottesima edizione - stasera alle 21.20 su Canale 5 - e riguarda il più insospettabile dei personaggi-simbolo dello storico programma: il maestro Roberto Pregadio. Ottantanni, direttore dorchestra e preparatore dei concorrenti fin dal 4 gennaio 1968, battesimo ufficiale della primissima edizione (ancora radiofonica), collaboratore discreto e «spalla» insostituibile di Corrado prima, di Gerry Scotti poi, dopo 41 anni dininterrotto servizio, per la prima volta il garbato musicista non sarà più sul podio della popolarissima kermesse, dalla quale, come ha detto nei giorni scorsi, è stato «buttato fuori». Ieri, durante la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo, Gerry Scotti conduttore, e Marina Donato autrice, hanno affettuosamente replicato allamico di una vita.
«Amo il maestro Pregadio e lo rispetto come un padre - afferma Gerry -. Un padre che devi continuare ad amare, e a rispettare, anche se ha preso una decisione che non condividi». Secondo i responsabili della Corrida, infatti, a decidere di andar via sarebbe stato proprio il maestro: «Il lavoro cui si sottopone ormai da quattro decenni è faticosissimo. Per questedizione avevamo pensato di affiancargli un aiuto, che si sobbarcasse il grosso dei problemi lasciando a lui lonore di una partecipazione straordinaria». Ma Pregadio, che ieri si è beccato anche il Tapiro doro, avrebbe preteso di continuare a far tutto da solo e ha rinunciato del tutto. Ma il pubblico come la prenderà? Ad inizio programma Gerry spiegherà il perché dellinattesa assenza? «Io non devo spiegare niente. Io resto un sognatore, e fino allultimo continuerò a sperare che Pregadio ci ripensi e che ci raggiunga». Daltronde, considera il presentatore, «capisco il suo stato danimo. Arrivati a una certa età, è difficile decidere se staccarsi dal lavoro oppure no. Due miei grandissimi amici, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, hanno in proposito opinioni opposte. Lei si sente stanca, avverte le difficoltà e pensa di fermarsi. Lui non ci pensa affatto, perché il lavoro fa parte del suo stesso modo dessere».
Al posto del maestro Pregadio, un nome storico della conduzione: Vince Tempera, che esordì a Sanremo dirigendo Iva Zanicchi e Bobby Solo in Zingara. E che dichiara daver preferito salire sul podio della Corrida piuttosto che su quello del Festival. «Ritengo che sia il caso di abbandonare la nave prima che affondi - afferma -. Il Sanremo di questanno sembra una fotocopia di quello di quattro anni fa. Trovo addirittura ridicola lidea dei 100 cantanti giovani da votare su Internet. E poi Sanremo non riesce più nemmeno a vendere dischi: gli unici programmi tv che ce la fanno sono Amici e X Factor. Insomma: quella di questanno sarà unedizione transitoria». Quanto a Gerry, lui ha troppo poco tempo per fare tutto ciò che gli viene proposto. «La nuova formula del Milionario, collaggiunta del fattore tempo, funziona al punto daver ottenuto i complimenti degli autori originali del format», racconta.
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