Vincenzi a Bruxelles per discutere del nulla

Vincenzi a Bruxelles per discutere del nulla

(...) in Belgio da non avvertire l’urgenza di prendere il primo aereo e atterrare qualche ora dopo a Sestri Ponente?
A Bruxelles tra lunedì e giovedì si sono tenuti una serie di seminari e convegni. Incontri tra delegati delle regioni dei diversi paesi dell’Unione Europea. Uno scambio di vedute sui temi più disparati: basta dare una sfogliata al programma per leggere che si chiacchierava di cambi climatici, mobilità sostenibile, green economy e, addirittura, dell’esperienza calcistica per la coesione delle comunità dei paesi aderenti alla Ue. Ma appunto, si discuteva e non si prendevano decisioni tali da segnare il futuro di una città. Tantomeno erano in ballo finanziamenti per bandi europei.
Contestualmente, nelle sessioni plenarie del Comitato delle Regioni si ragionava su alcuni «progetti di parere di prospettiva». Ovvero si esprimeva un parere non giuridico, tantomeno vincolante, su decisioni già assunte dalle commissioni del parlamento europeo. Il Comitato delle regioni, infatti, è l’assemblea dei rappresentati regionali e locali dell’Unione europea. I membri sono 344 provenienti da tutti i Paesi comunitari e la competenza è pressoché nulla: oltre ad un confronto tra delegati il Cor può adire la corte di giustizia se ritiene che un atto dell’Ue violi il principio di sussidiarietà o non rispetti le competenze degli enti regionali o locali.
Niente che potesse tenere un sindaco lontano dalla sua comunità in un momento di tale difficoltà. Anche perché, in questi tre giorni, non è che Vincenzi abbia presenziato a tutti gli impegni che riguardavano Genova. Ad esempio, martedì mattina, doveva essere d un convegno dal titolo «Verso la mobilità e l’innovazione in città e regioni europee», promosso dal conglomerato Smile per la mobilità sostenibile: una unione tra cinque città europee tra le quali il capoluogo ligure. Speaker del convegno doveva essere proprio Marta Vincenzi, insieme ad un europarlamentare italiano, Carlo Fidanza. Il deputato però, ammette di non avere mai incontrato il sindaco: «Ovviamente era un ospite atteso, la cercavo anche per informarmi su quanto stesse accadendo a Genova. Ma non si è presentata». Così come martedì pomeriggio non era alla riunione della delegazione italiana del Cor.


Il discrimine per il quale il sindaco non ha fatto rientro immediato su Genova è però stato il voto del mercoledì mattina alla sessione plenaria per la composizione futura del Cor. Ma si parlava di assetti che cambieranno a partire dal 2015, non domani. Rappresentatività che, comunque, il sindaco ha perso. Quanto la credibilità con parte della cittadinanza.

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