La Vincenzi senza uditorio: «I giornalisti mi boicottano»

La sindaco attacca: «L’unica vera informazione è quella dei militanti»

La Vincenzi senza uditorio: «I giornalisti mi boicottano»

(...) lo annuncia Arcadio Nacini, consigliere comunale e anima dei Comitati del ponente, lo riprende Marta mentre parla, prima di attaccare nuovamente Primocanale a due giorni dalla cacciata dei cronisti dell’emittente privata genovese: «Una tv faziosa che ha portato avanti una polemica pretestuosa, quasi fosse un’inchiesta giudiziaria - attacca il sindaco -. Abbiamo pestato qualche callo con scelte che non sono piaciute per ragioni puramente commerciali».
«Fischia il vento, infuria la bufera» su Marta, con l’Ordine che replica al forfeit dei cronisti: «Nessuno ha dato indicazioni di non intervenire, ci mancherebbe», replica Attilio Lugli, presidente dei giornalisti liguri. E Marcello Zinola, leader dell’associazione aggiunge: «Certe cose testimoniano lo strano rapporto e concezione che ha del nostro lavoro. Evidentemente è così esperta di intolleranza nei confronti della stampa che non ha bisogno di verificare neppure alla fonte quello che dice. Lei è professoressa e non deve imparare».
«Fischia il vento, infuria la bufera» e la tempesta che la notte scorsa si è abbattuta sul ponente di Genova ha trascinato via anche il capannone principale della festa che si sta svolgendo in questi giorni sulla fascia di rispetto di Prà, cosicché la Vincenzi viene ospitata nel gazebo dei giovani: quaranta persone in tutto raccolte tra gli stand da Nacini, tanto che si vedono le signore in grembiule che lasciano la cucina per fare numero e salutare il sindaco. In ritardo di mezz’ora si presenterà anche l’assessore rifondarolo Bruno Pastorino. Doveva essere un dibattito su un anno di giunta, ma si trasforma in un elenco di lamentele che i residenti della zona portano al sindaco. Anche una petizione con mille firme per dotare le alture del quartiere di Prà di un servizio collinare Amt. Lei c’è, tesa in volto, quasi infastidita dalla raffica di domande sul quartiere sulla quale non sembra avere grande interesse. Nacini cerca di contenere le signore esagitate che reclamano il pulmino: «C’è tutto scritto qui, lasciamola parlare». Poi prende il microfono in mano Marta, parla di Amt, della rivoluzione che c’è stata nell’azienda, passa a spiegare la situazione dei municipi, rilancia sul porto e sulle inchieste giudiziarie e tocca Mensopoli dicendo che «è un problema di Savona che ha solo lambito il Comune». Ribatte a Maroni di tenersi l’esercito perché Genova non lo vuole poi affonda sui giornalisti e Primocanale. Dice di temere una stampa che fa «filtrare le cose come vuole» e chiama a raccolta i militanti perché «facciano la vera informazione».


Dopo un’ora e mezza di parole, mentre lei parla, arriva l’orchestra Mokambo e visto il movimento che si vede negli stand gastronomici, la comparsata di Marta comincia a passare inosservata. Meglio la carne sulla piastra che mette in coda più gente di quella che la ascolta.

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