«Per vincere un mondiale ho dovuto fare anche l’attore»

«Per vincere un mondiale ho dovuto fare anche l’attore»

Scusi Lorenzo, perché dicono che è antipatico?
«Ah, non lo so. Magari perché nei week end di Gp sono molto concentrato e non mi metto a far finta di essere allegro. Penso solo all’obiettivo, alla corsa. E così va a finire che do quell’impressione».
Nel paddock c’è diffidenza verso di lei.
«E non la capisco. Non mi sento superiore agli altri, non mi atteggio come tale, non mi considero un prepotente. Rispondo a tutti con cortesia. Eppure... La verità è che sono solo un ragazzo che va forte in moto e che per questo non pensa di fare tutto bene. Anzi, nella vita sbaglio tante cose».
Però qualcosa deve aver combinato. Anche in Spagna non è che stravedano per lei.
«Mi viene in mente è che, in passato, quando le cose non andavano bene, mi sono incazzato tanto senza mai nascondermi... sarà per questo».
E ha pensato a come spiegare ai tifosi che non è più quel Lorenzo lì?
«Credo che molta gente stia già cambiando opinione. Ovvio, quanto fatto resta. Anche in Spagna. Diciamo che non sono un tipo da mezze misure: chi tifa per me, mi vuole davvero bene; chi è contro di me, lo è proprio tanto».
In Spagna ci sono Lorenzo e Pedrosa... un po’ come una volta Rossi e Biaggi?
«È diverso. La simpatia di Valentino aveva attratto su di lui molta gente, molta meno su Biaggi. Io e Pedrosa ci dividiamo il tifo a metà».
Però, scusi Jorge: lei è il campione del mondo MotoGp in carica, Pedrosa ha vinto solo delle gare...
«Come risultati sì, ho ottenuto di più. Ma lui è stato il primo a vincere il mondiale 125 e poi quello 250 e poi il primo Gp nella classe regina. Però, dai: magari quest’anno lo supero nell’affetto dei tifosi».
È vero che da ragazzino faceva l’attore?
«Da ragazzino? Tre anni fa. Nel 2008. Mi ero iscritto a un corso di recitazione: l’ho frequentato per diversi mesi».
Ma quell’anno non era il suo primo accanto a Rossi in Yamaha?
«Sì, ero al debutto in MotoGp».
E giusto perché non aveva abbastanza impegni, si è messo a fare l’attore...
«L’ho fatto per superare l’enorme timidezza che avevo. Volevo provare le sensazioni degli attori quando recitano. Ricordo che ogni volta che salivo sul palco ero a disagio... non mi sentivo bene, era proprio una sensazione che non mi piaceva. E poi in gara cadevo spesso, mi rompevo spesso. Un giorno arrivavo sul palco a recitare con una clavicola rotta, un altro con la mano spaccata, un altro ancora con il piede fratturato. Non proprio piacevolissimo...».
E quindi...
«Dopo un po’ ho smesso. Però mi è servito molto: fin lì la timidezza mi aveva impedito di mostrarmi veramente anche nel motomondiale. La recitazione mi ha permesso di superare questo limite».
Allora è per questo che i suoi critici dicono che è antipatico, che nei rapporti con la gente finge?
«Nessuna persona può dire di essere veramente se stessa 24 ore al giorno. Magari con gli amici... forse... Ma con gli estranei no. Credo valga per tutti».
Domenica c’è il Gp d’Italia al Mugello, lei è stato abbattuto da Simoncelli ad Assen, il suo compagno Spies ha vinto.
«E il Mugello è una delle mie due piste preferite. Darò tutto... non ci ho mai vinto».
In carriera ha subìto diversi incidenti, sa che cos’è il dolore. Questo l’ha resa un pilota più forte?
«È sempre meglio imparare e crescere senza farsi male. La cosa peggiore è non imparare facendoti male. In MotoGp qualcuno che fa così c’è (Simoncelli, ndr)».
Pensa mai a quanto sia pericoloso questo sport?
«Sinceramente no. Se lo pensassi sarei un pilota lento e magari finirei con il commettere brutti errori. Mi ritengo una persona consapevole del rischio. Chi non lo è, credo non duri un paio di curve... Ma non penso mai che si possa morire».
E i suoi genitori?
«Mia madre soffre tanto, non guarda le gare. Papà anche».
Ma è stato lui a farla correre.
«Sì, però ora soffre. Dia retta: se ha un figlio piccolo non gli faccia provare le minimoto».
Il sogno che non ha ancora realizzato?
«Ora completo la mia casa. Poi, un giorno, mi piacerebbe mettere su famiglia e avere dei figli. Professionalmente ho già ottenuto tutto e potrei solo ripetermi. Mentre nel privato sì, vorrei proprio innamorarmi... ma della donna giusta. So che è difficile. Trovare una ragazza bella è più facile, trovare la donna giusta no. Per cui sarà meglio che conosca tante ragazze, che faccia molta esperienza così che al momento giusto possa capire meglio».


Il corso di recitazione potrebbe servirle...
«Cioè mi cambio taglio e colore dei capelli, mi camuffo? Guardi, sono giovane, famoso, ricco e trovare una ragazza è già difficile... Si figuri se mi dovessi camuffare».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica