Economia

Il vincitore Lina: «Lo sconto? Segno che siamo determinati»

Parla il numero uno dell’azienda che realizzerà i lavori

Paolo Stefanato

da Torino-Novara

Forse questa è la prima intervista in Italia raccolta a 300 all’ora. Alberto Lina, amministratore delegato di Impregilo, è sull’Etr 500 che sta «testando» la linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Novara per presentarla a un’ospite di riguardo, Loyola De Palacio, ex Commissario europeo ai Trasporti e oggi potente coordinatore del «Corridoio 5» sul quale si giocano i destini dei trasporti italiani. Fa gli onori di casa il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi. Il treno sfreccia su opere edili costruite da Impregilo, e Lina ne è orgoglioso: «Pensi che questo è stato, l’anno scorso, il cantiere più grande d’Europa, 6mila persone contemporaneamente al lavoro». Il suo telefonino squilla in continuazione: tutte felicitazioni per l’aggiudicazione dei lavori del Ponte sullo Stretto. Sarà un cantiere ancora più importante: «Settemila persone». Soddisfatto, gli chiediamo? «Sì. Finalmente, dopo mesi in cui si è discusso di finanza, si ricomincia a parlare di ingegneria». Il riferimento è, ovviamente, alle vicende societarie del suo gruppo.
Avete vinto con un ribasso molto più elevato di quello proposto dalla cordata concorrente
«Questo dimostra la capacità di Impregilo e la sua determinazione. Al Ponte sono impegnate da tre anni 130 persone, una squadra che ha metabolizzato il progetto e ha fatto un grande sforzo per ottimizzare l’opera. È questo che ci ha permesso di essere aggressivi sul prezzo»
Lei ha già fatto un ponte importante...
«Quand’ero a capo di Italimpianti, il gruppo costruì il ponte sospeso di Storebealt, che unisce la Danimarca alla Germania, 1.610 metri di campata unica sospesa sul mare del Nord. Per qualche tempo fu il record nel mondo...»
Lo Stretto è più lungo?
«Enormemente: 3,3 chilometri, batte tutti gli altri, oggi il più lungo è di 1.900. Un’opera di ingegneria meravigliosa»
Impregilo è capofila di un gruppo del quale fanno parte cinque imprese e lo studio di progettazione danese Cowi. Quale sarà il vostro ruolo?
«Avremo il 45% del consorzio»
Quanto significa in valore?
«4,4 miliardi meno il ribasso, diluiti in sei anni»
Non è poco!
«Non dimentichi che Impregilo ha un portafoglio ordini di 5 miliardi... La linea sulla quale stiamo viaggiando, la Torino-Milano, ne vale sei, la sola Torino-Novara quattro»
Come vi dividerete i compiti nel consorzio?
«I giapponesi di Ishikawajma-Harima Heavy sono esperti d’acciaio, si occuperanno di quello. I danesi faranno il progetto. Noi saremo, oltre che realizzatori, coordinatori di tutto»
I lavori come si articoleranno?
«Prima saranno eretti i due piloni in cemento armato, poi sarà collocato il grande cavo sospeso, dal quale scenderanno i “pendini”, i cavi verticali, ai quali saranno appese da sotto le sezioni di ponte in acciaio, fatte salire una alla volta da una chiatta. Poi sarà steso l’asfalto e posato l’armamento ferroviario»
Detto così sembra addirittura facile... Quanti saranno i sub fornitori?
«Centinaia. Abbiamo interesse a suddividere il lavoro, si crea un indotto enorme»
Il ponte, a questo punto, si farà?
«La società Stretto di Messina ha completato gli adempimenti. La volontà del governo c’è, ci auguriamo che venga confermata anche dal prossimo governo. Ma la possibilità che il processo possa interrompersi esiste»
Avrete stabilito delle penali?
«Sì, scatteranno da un certo punto in poi se l’interruzione sarà estranea alla nostra volontà»
Sono quantificabili?
«Sono frutto di un calcolo articolatissimo.

È un volume grosso così».

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