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«Fra» Vinicio, il pallone all’ombra del campanile

È nato sessantacinque anni fa a San Pietro Belvedere in comune di Capannoli, provincia di Pisa, nel giorno della Madonna del Carmelo. Sembra quasi un destino segnato quello di Carmelo Entuli, Vinicio per gli amici e per tutti, da trentacinque anni popolarissimo gestore del Campo dei Frati a Chiavari, attiguo al Convento di Sant'Antonio, sulla riva del fiume Entella.
«Sì è vero. Ogni tanto qualcuno mi chiama scherzosamente Fra Vinicio» sorride.
A Chiavari è un'autentica istituzione: in gioventù ha giocato nella Lavagnese insieme all'attuale presidente Compagnoni. È poi emigrato in Perù, a Trujillo, dove ha giocato nella locale squadra di calcio che vinse la Coppa del Perù, «trofeo assai ambito - ricorda - in quanto consentiva la partecipazione alla massima serie calcistica, l'equivalente della nostra Serie A, del Paese sudamericano». In seguito ne è diventato allenatore, guidando i suoi muchachos alla riconquista del massimo campionato peruviano, impresa che gli vale il soprannome di Eroe dei Due Mondi: il diploma del Club Leones de Trujillo troneggia all'ingresso della sede del Campo dei Frati insieme all'autografo di Marco Van Basten e alla fotografia dell' A.C. Entella.
Rientrato in Italia si stabilisce a Chiavari, dove partecipa alla vita o alla fondazione di varie squadre di calcio: Real Chiavari, Cosmos, Ne, Chiavari Calcio, Sporting 80, Vecchia Chiavari, A.C.S.A. Bacezza, A. C. Entella, alla quale è ancora particolarmente legato. «Le ho dedicato molte energie e ne sono fiero» sottolinea con passione. Vinicio è sempre in prima linea nei tornei disputati all'ombra del campanile di Sant'Antonio, che ha visto la Finale di Coppa Italia del Campionato Non Vedenti. Anche una squadra organizzata dal Servizio Igiene Mentale disputa alcuni match calcistici.
«C'è gente che viene a giocare qui da trent'anni - riprende - e ci ritroviamo con lo stesso spirito dei primi tempi. Anche Francesco Conti, allenatore in seconda della Samp, spesso e volentieri calca le zolle di questo campo, dove si sono cimentati anche Spalletti, Ventura, Borgonovo, Josè Castillos, Nello Scarpa, Bersellini».
Oggi, nell'era della globalizzazione Vinicio organizza tornei tra le varie nazionalità presenti nel Tigullio. Ma è anche l'era di internet, ed è qui che il Vinicio Mundial viene preso in contropiede: «Internet? Pensavo fosse l'impresa di pulizie di Moratti (presidente dell'Inter), inter-net - scherza, sfoderando una delle freddure che, insieme alle sue barzellette, hanno contribuito a renderlo celebre - Non possiedo computer, non ho indirizzo email, ho scoperto di avere centinaia di fans su Facebook perché la gente mi fermava per strada e me lo diceva».
«Millenovanta, per la precisione» scandisce Michele Oronos, 15 anni, che insieme a Francesco Cima (fondatore), Valerio Biolzi (amministratore), Matteo Devincenzi, Daniele Demontis, Michele Strucchi, Matteo Valente, fa parte dello Staff del Vinicio Fan's Club. Tutti hanno un'età che va dai 13 ai 15 anni, è la terza generazione di Fra Vinicio. A loro si affianca Luca Carrucciu, classe 1974.
«Conoscevamo Vinicio - spiegano - avevamo fatto una partita qui. Sapevamo che lui è molto conosciuto e ci è venuta l'idea di lanciare il Fans Club».


Un'idea azzeccata, visto che in pochissimo tempo, sul popolarissimo social network, hanno raccolto oltre mille adesioni. «Vogliamo continuare così - aggiungono con entusiasmo - il mitico Vinicio va conosciuto in tutto il mondo».

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