Viola in campo domani

FirenzeIl day after la sconfitta contro «Lei», l’innominabile, quella su cui per molti si può anche incentrare una stagione, scorre lento.
Il momento viola è delicato, i numeri sono impietosi per una squadra che del fattore campo aveva fatto un cavallo di battaglia e che si ritrova sul groppone ben sei sconfitte casalinghe su dodici. Con l’assenza di Mutu che pesa come un macigno sul rendimento offensivo dove Gilardino tira da un bel po’ solitario la carretta con il risultato che nel momento decisivo poche sono le idee e in affanno i muscoli. Qualche infortunio di troppo, ricambi non all’altezza, puntare sulla linea verde potrà dare risultati nel futuro, al momento quando si è in emergenza l’usato sicuro darebbe più garanzie. Le ambizioni di classifica congelate, quarto posto lontano, la corsa all’Europa League da disputare con avversari al momento più in palla. E poi c’è quella voce, sibilante, che vede Cesare Prandelli un giorno sulla panchina azzurra, un altro proprio su quella dell’odiata Juve. L’appuntamento con la proprietà c’è, in primavera bisognerà essere chiari ma in questi momenti tergiversare è il peggio che si possa fare, la squadra avverte questo senso di precarietà. Corvino accenna a nuovi cicli senza precisare, lo stesso Prandelli non spazza via le nuvole. La dichiarazione nel prepartita di sabato del patron Diego Della Valle prova a chiarire la situazione: «Non esiste un caso Prandelli, per il futuro, io non lo vedo». Ma una faccenda delicata come questa avrebbe bisogno di un tono un po’ più stentoreo per un progetto che dopo quattro anni sta per la prima volta vivendo un serio momento di crisi.
Le speranze volgono all'Europa, lo stesso Della Valle fa esercizio d'ottimismo: «Sono convinto che contro il Bayern faremo una grande gara. Vogliamo regalare ai tifosi una gioia incredibile. Questo gruppo ha dimostrato di saper offrire prove importanti e sono convinto che lo farà ancora». L’ambiente prova a compattarsi, la vis polemica morde il freno, in molti sognano la svolta, aggrappandosi al fattore Champions, vero fiore all’occhiello dei gigliati in questa stagione. Al di là dei colpi di mannaia di Ovrebo sul risultato, è all’Allianz Arena che la Fiorentina ha fornito l’unica prova esaltante degli ultimi due mesi. Da questo proverà a ripartire. Compattezza e velocità sono i capisaldi su cui puntare, qualche spunto contro la Juve c’è pure stato, l’inguardabile seconda frazione ha gelato le coronarie di molti. Lo stesso Andrea Della Valle ha puntato il dito contro la ripresa dei suoi manifestando non poco disappunto.


Contro i tedeschi la speranza di poter puntare su Vargas, uscito anzitempo sabato, i lanci di Cristiano Zanetti, bisognoso di ritrovar la miglior forma per dare quelle geometrie che Montolivo, nonostante l'ottimo momento, non può sempre dare, e l'estro di Jovetic, ritrovando quegli spunti con cui stese il Liverpool. E i gol di Gilardino. Il tutto da condire con la giornata dello spagnolo Alberto Undiano Mallenco, mandato a fischiare, si spera nel giusto.

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