«La violenza sta dilagando, l’esercito anche in Brianza»

Comuni ed esercenti: «C’è bisogno di aiuto»

«Strade sicure» anche in Brianza. Lo chiedono sindaci e rappresentanti delle categorie più esposte alla criminalità. «Certo, comprendo che la priorità spetti al capoluogo – chiarisce Giacinto Mariani, primo cittadino leghista di Seregno - ma spero che il pacchetto sicurezza preveda la presenza dei soldati anche nei Comuni della provincia. Abbiamo bisogno di più uomini per controllare la città». Marina Romanò, assessore alla Sicurezza di Desio conferma: «Sarebbe una soluzione in grado di rassicurare i nostri cittadini. Non vogliamo militarizzare il territorio. Carabinieri e polizia locale fanno il massimo, ma non sempre il massimo è sufficiente». Anche Massimiliano Romeo, assessore alla Sicurezza a Monza e segretario provinciale della Lega Nord, auspica «che i soldati spediti a Milano possano presto aumentare per affiancare le forze dell’ordine nei Comuni della neonata provincia. In ogni caso al Governo chiediamo innanzitutto i 400 poliziotti per la questura». Dopo la denuncia di Carlo Sangalli, presidente dell’Unione Commercianti di Milano, che ha recentemente calcolato che «nove esercenti su dieci sono intenzionati a chiudere bottega per paura», scende in campo Enrico Origgi, numero uno dell’associazione territoriale di Desio. «I nostri iscritti sono nel mirino della mala. Servono maggiori controlli e l’idea dei militari non ci spiace per nulla».

«Noi siamo sicuramente a rischio - assicura Paolo Giovanni Vintani, segretario provinciale dell’associazione farmacisti – i colleghi subiscono razzie, anche due volte in un giorno. I militari ci consentirebbero di lavorare con più tranquillità».

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