Barbara Catellani
Prende il via questo pomeriggio all'Auditorium Eugenio Montale la 51ª edizione del Premio Paganini (dal 2002 a cadenza biennale) che dal 1954 è appuntamento fisso nella nostra città; dal 1957 membro fondatore della Federazione Mondiale dei Concorsi Internazionali di Musica di Ginevra, è evento di grande prestigio e richiamo internazionale per artisti e appassionati di tutto il mondo.
Cinquantacinque i concorrenti di quest'anno, con un'età compresa tra i 16 e i 33 anni, appartenenti a varie nazionalità e accuratamente selezionati tra i centonove iscritti al concorso, molti dei quali già vincitori di importanti premi internazionali. Massiccia come sempre la presenza asiatica, ma assai di rilievo anche quella europea - anche se decisamente più composita - quasi equamente suddivisa tra Russia, Francia, Polonia e Italia (tra cui il genovese Giulio Plotino), mentre rappresentate in misura minore sono America, Australia e Africa. Un calendario fittissimo impegnerà i partecipanti, che si confronteranno nell'esecuzione di grandi capolavori del repertorio violinistico classico e romantico (accompagnati al pianoforte durante le preliminari all'auditorium e le semifinali in teatro) e culminerà nelle prove finali del 30 settembre e del 1 ottobre sul palco del Carlo Felice, con l'orchestra della nostra Fondazione diretta dal Maestro Alpaslan Ertüngealp; momento in cui il verdetto della giuria presieduta da Cesare Mazzonis (direttore artistico del Premio e della «Paganiniana») decreterà il vincitore assoluto assegnandogli titolo nonché generosa somma di 25.000 euro, sempre che naturalmente non si ripeta il caso della precedente edizione, in cui il primo premio non venne affatto assegnato.
E a proposito di premi, molti saranno quelli speciali, destinati ai partecipanti in base a singole esecuzioni (del brano commissionato alle semifinali, quest'anno scritto dal compositore Azio Corghi), a particolari meriti interpretativi (dei capricci) o semplicemente a ragioni anagrafiche, tutti offerti da famiglie private, enti pubblici e associazioni culturali, in modo da valorizzare anche i più meritevoli «eliminati».
Ma veniamo al primo impegno del prescelto ormai insignito del gratificante titolo: sarà proprio a Genova il 12 ottobre, in occasione della Giornata di Celebrazioni Colombiane, sarà un concerto eseguito sul celebre «Cannone» di Nicolò Paganini, il Guarneri del Gesù più famoso e ambito dagli esperti del mestiere di tutto il globo, costruito a Cremona nel 1743 e lasciato dal celebre violinista alla sua città natale, dove tutt'oggi si trova, egregiamente conservato nelle sue parti originali. Vedremo chi proverà la gioia di suonarlo.
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