Marcello Castaldi
Finalmente linizio che il presidente Toti attendeva da sempre: alla prima gara di campionato Roma ha vinto in campo e soprattutto ha stravinto sugli spalti. Sperava di battere Reggio Emilia patron Toti, ma quello che davvero disturbava i sogni del presidente della Virtus era la risposta della città al nuovo campionato. E il momento che tutti in società attendevano con trepidazione, è arrivato maestoso: Roma ha risposto con oltre 6mila spettatori che hanno subito lanciato un messaggio di grande fiducia al progetto tanto caro a Toti, creando sin dalle prime battute unatmosfera di grande spettacolo.
Una gara, quella contro la Bipop Reggio Emilia vinta dopo un tempo supplementare: 45 minuti nei quali Roma ha sofferto molto al tiro, con percentuali davvero troppo brutte per essere vere. Palla a due e la prima bella sorpresa della serata si chiamava Tomas Van den Spiegel: suoi i primi punti della Lottomatica 2005-06, con la Virtus capace di issarsi subito sul 9-2, prima di subire il rientro della Bipop ottimamente guidata da McIntyre, che ha saputo lavorare ai fianchi soprattutto gli esterni della Virtus, lanciando Beard e Roberson contro Helliwell e Tonolli spesso impacciati nei recuperi. Tutti attendevano i primi lampi di classe di Dejan Bodiroga che ha giocato con grande umiltà. Van den Spiegel ha lanciato messaggi chiari allindirizzo di coach Pesic: il suo apporto è stato determinante, preciso, sostanziale, ma non è bastato a frenare il recupero della Bipop capace di chiudere sul 34-34 i primi 20 minuti. Il secondo tempo cominciava con una doppia tripla degli emiliani che arrivavano al massimo vantaggio (40-34), ma da una schiacciata di Van den Spiegel iniziava la migliore frazione della serata per la Virtus: Bodiroga e Ilievski iniziavano finalmente a dialogare a modo loro, e Van den Spiegel sopra tutti. Una manata di Hawkins, che intercettava la palla del 50-44, segnava il definitivo risveglio dei padroni di casa che dal quel momento non perdevano più la testa della disputa fino alla fine del terzo parziale. I punti del sorpasso erano tutti firmati da Bodiroga. A metà della terza frazione quarto fallo per Gigli, forse troppo desideroso di ben figurare davanti alla propria gente. Arresto e tiro di Hawkins, canestri di pura seta di Bodiroga, e buoni anche i minuti di Jacopo Giachetti, in sostituzione di un Ilievski stranamente sottotono, con uno score finale davvero avaro di soddisfazioni: 2 su 5 da 2, 1 su 6 da 3 e un pericoloso 5 su 10 ai liberi che poteva risultare fatale. La frazione finale iniziava con Roma avanti 56-48: poteva essere la premessa per un finale tranquillo e gestibile, ma una gestione scellerata dei primi cinque minuti, permetteva a Gigli e compagni di rientrare sino al 61-59. E se lo score di Ilievski era misero, quello di Tonolli era tristemente fermo a quota «zero». Una tripla di Bodiroga riportava Roma sul 64-59, ma la risposta di Roberson era tremenda: due triple e supplementare.
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