Il virus A tifa il premier e fa chiudere Ballarò

Messo ko dall'influenza suina Giovanni Floris si è visto costretto a rinviare la puntata: meglio evitare contagi. Dopo un faccia a faccia col direttore Ruffini il palinsesto della serata è stato modificato d'urgenza. Tutto rimandato a settimana prossima 

Il virus A tifa il premier e fa chiudere Ballarò

Roma - Prima Vespa adesso la suina. Non si può andare avanti così. Quelli di Ballarò incominciano a pensare male e a toccare ferro. In verità si sono fermati al tampone, quello che ha verificato l’insorgere dell’influenza sul corpo di Giovanni Floris, messo all’angolo non da un editto bulgaro ma dall’acca uno enne uno, le sigle che accompagnano questa malattia che sta facendo il giro del mondo e ha toccato anche gli studi di Rai 3. Meglio evitare contagi, la puntata di stasera non va in onda, Floris va a letto, niente contatto con il ministro Gelmini, con Fassino, Bocchino, Tabacci, Rodotà e il condirettore del Giornale Sallusti, tutti a casa. I convocati sono sciolti, si rivedranno il ventiquattro novembre ma oggi niente, studio chiuso, microfoni spenti, per la prima volta nella storia recente della Rai l’influenza fa saltare un programma se si trattasse di Santoro Michele sarebbe davvero anno zero. Cambiano i tempi e i virus con questi, fin qui avevamo visto ingessati, stampellati, afoni, claudicanti, reduci, scampati e sopravvissuti, comunque eroi dinanzi alla telecamera, per un pugno di ascolti in più i martiri vanno sempre bene e la malasanità viene messa, almeno in tali occasioni, da parte.

Ma Floris ha capito che non era il caso di rischiare, anche perché tutta la sua famiglia aveva pagato il conto alla suina, all’appello della «A» mancava il capo, colpito e affondato. Eppoi il direttore Ruffini, che Floris aveva già incontrato al mercato Ballarò, quello vero, originale di Palermo, per un faccia a faccia, speriamo senza conseguenze contagiose, il Ruffini, dicevo, lo aveva consigliato di stare alla larga da riflettori, ciprie, aria condizionata, ben più tossica di quella che si respira con i politici. Breve consulto, medici, produttori, registi, truccatori e decisione finale, il palinsesto va modificato per emergenza.

Floris può presentare la giustificazione, come si usa a scuola, la Gelmini, tra gli ospiti oggetto del respingimento, dall’alto del suo mandato ministeriale ad hoc, avrebbe potuto confermare e accettare il certificato.

Ma non è necessario, Ballarò resta influente, il suo conduttore ne ha subito appunto l’influenza, l’uomo che sa sorridere sempre, anche nelle situazioni più critiche, si deve arrendere. Il termometro segnala valori in rialzo ma non in percentuale. Lo share non c’entra. Qualsiasi riferimento a fatti e persone è puramente voluto. Alla prossima settimana. Tanto «Ballarò» è un futuro. O no?

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