Milano - Più che un computer sembra un pozzo senza fondo. Dal pc di Alberto Stasi emergono ben 7.064 immagini pornografiche. Numeri francamente sbalorditi, da cultore della materia. E non è nemmeno questo il dato più inquietante: si sapeva ormai da mesi che il giovane, indagato per la morte della fidanzata Chiara Poggi, avesse una certa dimestichezza con i filmini e le foto hard. Ed era stato aperto a suo carico un procedimento per detenzione di materiale pedopornografico.
Ma ora, come anticipato dal settimanale Panorama, è possibile piantare nel terreno processuale un altro paletto: Stasi archiviava tutto quel materiale con criteri precisi, con una metodicità che fa pensare. E che non può non rimandare, a questo punto, a un possibile movente del delitto Poggi. Che cosa accadde fra il 12 e il 13 agosto del 2007 a Garlasco? Forse Chiara scoprì improvvisamente l’altra faccia del suo ragazzo? Forse scoppiò un diverbio e qualcosa si ruppe nell’equilibrio di Alberto? Ipotesi, solo ipotesi, almeno per ora, ma quel che prima veniva solo sussurrato e respinto fermamente dalla difesa ora prende sempre più corpo.
Un fatto è certo: il pc custodiva 7.064 immagini suddivise in 22 sottocartelle. Ripartite in modo non casuale. No, c’era l’archivio delle donne violentate, quello delle vecchiette, un altro per gli oggetti fallici e via di questo passo. «Mi sembra evidente - spiega l’avvocato Gianluigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi - che Stasi fosse un collezionista di questo materiale. E non mi vengano più a dire che qualche rara foto era finita quasi per caso nel suo computer. No, qui c’era un’ossessione, coltivata con razionalità e freddezza».
Per la precisione, l’archivio segreto di Stasi è nascosto in un folder dal nome depistante: Militare. Qui si trovano in effetti 423 foto di aerei, ma accanto ai velivoli ecco il mondo hard di Alberto. Con sette video a luci rosse, di cui uno ha per protagonista un africano omosessuale.
Sorpresa: a guardare si trovano anche tre filmini di Chiara e Alberto che fanno l’amore. Ma qui Tizzoni frena: «Attenzione, si tratta di tre video in formato mpg in cui in effetti i due si lasciano un po’ andare, ma non dobbiamo pensare a situazioni perverse o brutali. No, sono immagini un po’spinte di una relazione di coppia, condite con molta ironia e sorrisi. Niente a che fare col resto». Una montagna di foto. Sconvolgenti. «Chiara - ha spiegato la mamma Rita Preda - non ne sapeva nulla».
In totale, conteggiando i file scartati, si arriverebbe al totale, strabiliante, di 32.130 foto hard. Insomma, l’immagine del bravo ragazzo, tutto fidanzata e Bocconi, dovrebbe essere rivista. Ed è infatti questo il tasto su cui batterà l’accusa nell’udienza preliminare che si aprirà a Vigevano il 24 febbraio e da cui dipenderà il futuro di Stasi: proscioglimento o rinvio a giudizio. «Ho incaricato l’ingegner Paolo Reale di studiare tutto quel che è successo su quel computer fra il 12 e il 13 agosto - aggiunge Tizzoni -, certo intorno alle 19 della domenica c’è un crash, uno spegnimento non corretto, anomalo».
Che significa questo crash? «Potrebbe voler dire che lui ha disattivato di botto il pc». Perché? Chiara aveva forse involontariamente scoperto qualche immagine hard? Forse in quel momento è iniziato un litigio che si è trascinato fino all’epilogo di sangue l’indomani mattina? Ancora, Alberto disponeva di una chiavetta Usb che però finora non è stata trovata?
Curioso, Stasi ha davanti agli occhi la sua ossessione anche la mattina del 13 agosto.
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