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Una vita sotto i riflettori, tra litigi e abbracci

SUI MEDIA Veronica Lario bacchetta spesso il marito Ma dice: «Sono la moglie perfetta per lui»

Lady Penelope è tornata a farsi sentire. Il comunicato dell’altra sera in cui Veronica Lario Berlusconi definisce «ciarpame senza pudore a sostegno del divertimento dell’imperatore» le notizie sulla componente femminile delle liste Pdl per le europee ha fatto il giro del mondo. Non per il giudizio politico, ovviamente, ma per la scudisciata al marito. Un caso che si ripete.
«Credo di essere stata una moglie perfetta per Silvio, per l’uomo che è – raccontò Veronica Lario nel libro-intervista Tendenza Veronica -. Ha potuto concentrarsi su se stesso e il suo lavoro, avendo una moglie che non gli ha fatto pesare la sua assenza all’interno della famiglia, non ha creato rivalità e non gli ha mai fatto la guerra». Era il giugno 2004 quando la signora Berlusconi infranse il lungo riserbo confessando di essere stata «vittima dei pettegolezzi» e di aver subìto «il morso della gelosia» senza chiedere «ciò che lui non poteva darmi»: niente «percorsi comuni» ma «una vita parallela senza interferenze» nel rispetto di «quel suo desiderio di apertura verso il mondo».
Veronica dunque tacque quando, davanti al premier danese Rasmussen, Silvio fece balenare un presunto flirt tra lei e il filosofo Massimo Cacciari. Si stizzì di più, ma in privato, quando in tv con Enzo Biagi il marito si lasciò sfuggire: «Non mi faccia parlare, altrimenti a casa mia moglie mi insegue col mattarello». L’immagine della massaia col fazzoletto in testa, il grembiule ai fianchi e lo spiana-lasagne in mano non piacque alla signora che mandava i figli alle scuole steineriane e frequentava i lunedì filosofici di Giovanni Reale.
Ma la villa di Macherio non è una casa come le altre, e tutto ciò che vi succede viene esaminato, enfatizzato, interpretato. Soprattutto le discordanze, o presunte tali. Fino ad allora Veronica aveva affidato il suo pensiero a Micromega (articolo pro-pacifisti) o ai giudizi pro-referendum sulla fecondazione. Tendenza Veronica ruppe la riservatezza e la discrezione che avevano fasciato le faccende di casa Berlusconi. La stagione dei panni sporchi lavati in privato era finita. E nel gennaio 2007 divampò il caso della lettera a Repubblica con cui la «first lady» chiedeva al marito pubbliche scuse per le «considerazioni per me inaccettabili» espresse. «Se non fossi già sposato la sposerei subito», aveva ammiccato Silvio ad alcune signore presenti alla consegna dei Telegatti. Scuse arrivate in poche ore con una lettera tutt’altro che formale («ho un carattere giocoso, custodisco la tua dignità come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la bagattella di un momento»), e suggellate da una cena a Macherio.
La buriana passò. Ma non il clamore. Veronica difende la quota di eredità dei figli. No, prepara la discesa in politica. Macché, ha reagito a un impulso del cuore. L’impulso venne invece represso poche settimane dopo, quando il settimanale Oggi pubblicò le foto di Berlusconi con cinque belle ragazze nel giardino di Villa Certosa in Sardegna. Difficile dire chi dei due coniugi fosse più irritato, se lei col marito o lui col giornale.
Il Cavaliere non perse l’occasione di suonare una serenata alla moglie quando lei, nell’autunno 2007, ricevette da Walter Veltroni una serie di complimenti («personalità di primissimo piano e grande autonomia intellettuale») accompagnati dall’invito a entrare nel Pd. Lei rifiutò perché «come moglie del capo dell’opposizione ho un ruolo e lo rispetto». E Silvio si disse «orgoglioso di come ha risposto a Walter: è la compagna migliore che un uomo potrebbe desiderare».
L’estate del 2008 fu segnata dall’esplodere dell’inchiesta «Vallettopoli» a Napoli, quella sulle attricette raccomandate in Rai e le relative intercettazioni finite sui giornali. Un’inchiesta finita nel nulla sulla quale Veronica non si pronunciò. Parlò soltanto con l’avvocato Ghedini e con il marito, che rinunciò a partecipare a «Matrix» per una cena a due a Macherio.

Giorni dopo lei apparve a Villa Certosa, teatro di tante serate mondane trasformato in una piccola Disneyland per il compleanno della signora Berlusconi. Due anni prima, Silvio era volato di nascosto a Marrakech mascherato da danzatore berbero e al culmine di una strana danza araba aveva regalato alla moglie una collana di diamanti.

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