Roma Un labbro gonfio e uno zigomo tumefatto. Ma il bronzo val bene una concessione allestetica. Dalle inquiete acque di Ostia arriva anche limpresa di Federica Vitale, che si aggrappa allultimo gradino del podio con una finale tutta grinta e generosità. «Non ho preso tante botte in vita mia, lolandese e laustraliana mi hanno fatto qualche regalino soprattutto allinizio della gara...», dice la romana di Montesacro, laltra faccia di bronzo al femminile del fondo azzurro dopo Martina Grimaldi, che ieri ha finito esausta al 7° posto tanto da essere portata via in barella.
Litaliana medaglista nella 10 km di mercoledì scorso aveva saltato un sacco di rifornimenti. «A un giro e mezzo dalla fine, ho detto a Martina se volevamo andare in fuga insieme, ma poi lho persa di vista. E allora ho pensato a restare in scia della tedesca, cercando di rimanere lucida il più possibile». Le confuse immagini che arrivavano dalle acque agitate di Ostia creavano solo confusione sulla situazione in testa. «La Maurer è andata via nellimbuto finale, io ho tentato di sprintare con la russa Uvarova, ma forse sono partita troppo presto e alla fine non ce la facevo più. Nuotavo pure con i capelli tanto ero stanca, ma quella medaglia a casa mia la volevo a tutti i costi...».
Piange, ride, si trattiene e poi ancora lacrime quando racconta che la sua carriera sei mesi fa stava per finire. «Sono uscita da una storia sentimentale durata tre anni, ho sofferto tantissimo ma alla fine ho retto, ho ritrovato serenità e voglia di allenarmi, nuotando venti chilometri al giorno. Per me è stato meglio così, altrimenti non avrei mai potuto fare questo Mondiale». Una gara tutta allattacco, con le meduse che si attaccavano ovunque. «Una sul fianco mi ha procurato un bruciore incredibile, ma ne avevo ovunque, in faccia, sul collo, ho stretto i denti», confessa Federica. Che adora le canzoni di Vasco Rossi, si dice simpatizzante della Roma e rivela di aver incontrato «Francesco Totti che mi ha regalato la sua maglia».
Lei, come tanti emigrati nel fondo, aveva iniziato nella vasca da 50 metri. E più volte si è trovata la concittadina Alessia Filippi avversaria nelle gare più lunghe in piscina. «Per caratteristiche fisiche, ho deciso di passare alla maratona del mare, non ho la velocità per tempi di grande livello», dice ancora la Vitale. Anche per lei i genitori (Susanna e Federico) e gli amici in tribuna e in serata una festa con gli altri azzurri e qualche atleta straniero passata a ballare.
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