«Quell’uomo sembrava un carro armato, un energumeno, anche quando sono caduta ha continuato a darmi pedate, dicevano viva Pisapia la città è nostra, la città è nostra». Franca Rizzi, 65 anni, è ricoverato al secondo piano, reparto di Neurologia dell’ospedale San Carlo.
Se l’è vista brutta, cosa si ricorda?
«Era un gruppo di militanti del candidato sindaco del Pd, avevano le spille e i volantini con il nome di Giuliano Pisapia. Avevano i fischietti, la Moratti era appena passata davanti a tre o quattro bancarelle ma non riusciva a parlare con i cittadini. E poi è stato un attimo ».
Cosa è successo?
«Uno del gruppo ha visto che avevo la spilla con Letizia Moratti sindaco e mi ha presa a ginocchiate nella schiena. Io dicevo di smetterla ma non c’è stato verso e sono caduta. E non si è fermato. Sono piena di lividi e non sto in piedi».
Era la prima volta che le succedeva?
«Qualche settimana fa volantinavo in via Washington e sono venuti a minacciarmi. Mi vedono combattiva e se ne approfittano. Ma non è una battaglia, io chiedo solo che la Moratti possa governare ancora Milano, loro invece ora si sentono ancora più forti e pensano di poter fare quello che vogliono».
È preoccupata?
«Non tanto per me, io se mi tenessi in piedi tornerei a volantinare anche adesso. E neanche per i miei figli che sono grandi. Ma dobbiamo essere preoccupati per i nostri nipoti, mi sembra che siamo tornati al clima del ’68, c’è un’aria tesa non vorrei che dovessimo sentirci in pericolo».
Il sindaco è venuto a trovarla, è rimasto nella sua stanza per mezz’ora.
«È stata molto dolce, ha voluto sapere come sto e mi ha confortata. La Moratti è una persona eccezionale, rilassante, la città ha bisogno di essere guidata da una donna come lei, non di rivoluzionari come Pisapia».
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