"Vittorio non mollare, nessuno può zittirti"

Nuova ondata di messaggi di sostegno al direttore editoriale fermato per tre mesi: "Dove sono i soloni che si stracciano le vesti per Santoro?"

"Vittorio non mollare, nessuno può zittirti"

La redazione del Giornale continua ad essere invasa da una valanga di messaggi di solidarietà al direttore editoriale Vittorio Feltri, sospeso per tre mesi dall’Ordine dei giornalisti per il caso Boffo. Nei messaggi l’indignazione per una sentenza «vergognosa» prova ulteriore del doppiopesismo imperante nel nostro Paese. Dove sono finiti i paladini della libertà di stampa, si chiedono i lettori, i soloni pronti a stracciarsi le vesti per difendere le voci della sinistra?

Egregio Direttore, sono da sempre lettore fedele del Giornale e sostenitore della sua linea editoriale. Ritengo vergognosa la sua «condan­na al silenzio» da parte di un Ordine che dovrebbe garanti­re­la libertà di stampa e di pen­siero. Io e la mia famiglia sia­mo e saremo sempre con lei.
Roberto Pagani
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Sono ad esprimere la mia pie­na solidarietà per la sanzione che le è stata inflitta. La invito a non preoccuparsi del bava­glio che le hanno apposto, ma a continuare a scrivere pubblicando i suoi editoriali appena le sarà possibile. Da suo lettore le dico che avrò la pazienza di aspettarla per tor­nare a leggerla ancor meglio prima.
Mauro Valsecchi
Quinzano d’Oglio (Brescia)

Caro dottor Feltri, io e tutta la mia famiglia la stimiamo co­me giornalista, ma principal­mente come persona coeren­te sempre. Non si scoraggi, le persone che le vogliono bene sono tante, più di quelle che le vogliono male. Forza Vitto­rio e forza Silvio, un binomio che è simbolo di libertà e de­mocrazia. Alla faccia dei gufi maligni.
Piero Baruzzi e famiglia
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La Costituzione italiana, quella di cui si gonfiano la bocca così tanto gli italici sini­­stri, salvo poi fregarsene quando non viene applicata nei confronti dei loro avversa­ri, garantisce il diritto di cia­scun cittadino ad esprimere liberamente il proprio pensie­ro. Nessuno dovrebbe avere il potere di interdire Feltri dal­l­’esercizio del diritto di scrive­re quando, dove e per il tem­po che voglia. Nessuno, né un normale magistrato, né tantomeno il sindacato sovie­tico dei giornalisti italiani. In nessun Paese civile e demo­cratico potrebbe essere con­sentito tale obbrobrio. Solo noi lettori abbiamo il diritto di decidere se un giornalista vada letto o abbandonato a se stesso. Che Vittorio Feltri continui nella sua opera di smascheramento dei tradito­ri e dei profittatori di regime!
Nino Moramarco
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Sono stato tra i primi a compe­rar­e il Giornale quando era ri­schioso mostrarlo. Allora c’erano dei poveri«democra­tici » che imponevano le loro miserabili idee a suon di P38. Oggi qualcosa è cambiato, ma in peggio. I cosiddetti in­tellettuali illuminati che guar­dano con sufficienza il popo­lo, usano tutti i mezzi per in­culcare le loro idee malsane, pretendendo di insegnare al popolo teorie sconfessate dal­la storia. Questi signori do­vrebbero andare a lavorare e, forse dopo, capirebbero per­ché noi votiamo Pdl con Ber­lusconi a capo. Non si abbat­ta per la demenziale sospen­sione, la consideri un vanto e usi questi tre mesi per creare un sindacato libero di giorna­­listi in contrapposizione a questo soviet.
Ezio Martignoni
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Lettore de il Giornale fin dal primo numero, le mani­festo gratitudine per i suoi scritti e solidarietà per la «vergognosa sentenza» del­l’ordine dei giornalisti (le minuscole sono volute). Tenga duro, non molli, ab­biamo bisogno di lei: ba­luardo inespugnabile da co­loro che vorrebbero porta­re all’ammasso i nostri cer­velli.
Gabriele Avesani
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Caro Feltri non mollare! Tro­va un qualunque escamota­ge per co­ntinuare a farci senti­re le tue opinioni e a provoca­re enormi autogol nelle file dei giornalisti politically cor­rect , come quello appena fat­to censurandoti. Con sempre maggiore stima.
Benigno Belotti
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Mai avrei pensato che nel Pae­se dove si inneggia e si sciope­ra a senso unico per la libertà di stampa, si debba assistere ad un Ordine dei giornalisti che in un rigurgito da Santa in­quisizione, sospenda per tre mesi una delle voci più libere che abbiamo mai conosciuto. Dove sono i tanti soloni che si strappano le vesti per Santoro & Company? E la società civi­le? I girotondi? La piazza? W gli uomini liberi
Antonio Brugnoli
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È vergognoso censurare un giornalista di rango come Fel­­tri, come d’altronde è vergo­gnoso censurare qualunque voce. Non può essere pubbli­cata un’intervista tutti i gior­ni? Inoltre: non è il caso di dar­gli uno spazio su canale 5 pri­ma di Striscia ? Penso sia ora che qualcuno si opponga allo strapotere comunicativo tele­visivo della sinistra.
Mario Cocco
Arezzo

Desidero esprimere la mia in­dignazione per la carognata commessa a danno suo e di tutti i lettori del Giornale.
Franco Colognesi
Rovigo

La mia più profonda solida­rietà come fedele e accanito lettore del Giornale . Ma in fondo qualcosa di buono c’è: da questo momento abbia­mo la prova lampante del doppiopesismo che c’è in Ita­lia. Dove sono i cortei, le ma­nifestazioni, le urla e i piagni­stei di quegli pseudo intellet­tuali di sinistra sulla libertà di stampa e di opinione, diritto sacro e inviolabile? Forse lei Direttore non ha questo dirit­to, probabilmente c’è qual­c­he piccola clausola nella Co­stituzione che lo garantisce solo ai mezzi di informazione di sinistra.

È ridicolo come si parla di bavaglio del gover­no, quando geniali millanta­tori come Santoro, Fazio e Sa­viano si divertono a cancella­re, strappare e infine riscrive­re la verità a loro piacimento. Dovrebbero essere imbava­gliati per disturbo della quie­te pubblica!
Gianluca Lubelli
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