Roma

Vivai Da Tor S. Lorenzo i fiori per il re di Giordania

È in partenza per Mosca, per creare a Soci sul Mar Nero una piattaforma di distribuzione di piante, Mario Margheriti, presidente del Gruppo Florovivaistico Torsanlorenzo, a capo di 16 aziende che occupano 650 ettari, di cui 32 a serre, che producono oltre 4mila varietà di piante mediterranee, subtropicali, asiatiche e danno lavoro a 500 persone.
Due imprese si trovano in Sicilia e una decina nel Lazio fra Latina, Terracina, Aprilia, Lanuvio e i borghi della Pianura Pontina, una realtà importantissima per l’economia locale. Ma il gruppo guarda lontano ed ha ramificazioni in Francia, in Olanda, paese all’avanguardia nel campo, in Sudafrica per essere più vicino ai mercati emergenti, e a breve ad Abu Dhabi. Per diffondere la cultura del paesaggio ha creato il mensile Torsanlorenzo Informa, un catalogo con 2mila specie di piante e dal 2003 i premi internazionali assegnati la prima domenica di maggio a professionisti impegnati nel campo e a personaggi che a diverso titolo abbiano operato a favore dell’ambiente e del territorio.
Tutto nasce nel ’78, quando Margheriti giunge a Tor San Lorenzo dalla natia Chiusi, dove ha già un vivaio e incontra la marchesa Lavina Taverna, la creatrice del Giardino della Landriana. Attorno c’è una gran quantità di terreno inutilizzato, per cominciare basta un fazzoletto di terra di tremila metri piantato a camelie. Poi Margheriti marcia da solo e negli anni quella minuscola azienda diventa un’impresa leader a livello europeo, con un fatturato di 35 milioni di euro l’anno, che esporta il 60-65 per cento della produzione in tutti i paesi del mondo. Si tratta di un’azienda familiare al femminile e in espansione, da quando sette anni fa affiancano il capofamiglia le tre figlie, Elisabetta direttore commerciale, Silvia responsabile di fiere, premi e stampa e Liana a capo della logistica. «La casa madre resta Tor San Lorenzo, il grande showroom di tutti gli altri vivai, dove in 57 ettari (ma si sta allargando) si trovano tutte le specie e le varietà importanti e gli esemplari più prestigiosi», precisa Elisabetta.
Vivai Torsanlorenzo è l’azienda più strutturata, dove lavorano 120 persone, le altre si dedicano in particolare alla produzione con alcune specializzazioni. Palme e canfore a San Felice Circeo, bambù a Terracina, hibiscus e lantane ad Aprilia, viburni, azalee a Borgo Piave, conifere e cipressi sulla Nettunense, nel comune di Lanuvio. Fra i clienti l’Hotel Caruso di Ravello e i comuni di Madrid, Istanbul, Amman, Roma. «Da Parigi vengono e segnano pianta per pianta perché contano molto sulla qualità», dice Elisabetta. «Abbiamo rifornito tutte le ville reali della Giordania, del Marocco, dell’Arabia Saudita», racconta tra un aereo e l’altro Margheriti, un appassionato, che con «l’entusiamo di un ventenne» spulcia i siti di tutto il mondo per scoprire nuove piante e semi. «All’inizio ho portato dall’Australia migliaia di piante che non si conoscevano, le abbiamo studiate, provate e messe sul mercato con soddisfazione. Ma per ottenere questo occorre grande fatica e investimenti». E la strategia vincente è giocare d’anticipo, sempre un po’ avanti agli altri, per battere la crisi.

Come ha fatto Margheriti ristrutturando tutte le sue aziende e aprendosi per tempo a nuovi mercati, mercati alternativi all’Europa e all’America in crisi, come Dubai, la Giordania, la Turchia.

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