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Il vizietto della Kostelic prima s’ammala, poi vince

da Sestriere

Non si saprà mai se i forfeit di Janica Kostelic in occasione di mondiali e olimpiadi siano dovuti a reali problemi di salute o alla sua voglia di stupire. Sta di fatto che da quattro anni a questa parte, a febbraio, lei sta sempre male, rinuncia a una gara ma vince la successiva, aggiungendo così una bella dose di eroismo a già eccezionali imprese.
Un anno fa, ai mondiali della Valtellina, per l’influenza rinunciò a superG e gigante, ma vinse discesa, slalom e combinata. A St. Moritz, due anni prima, era stramazzata sulla neve dopo il titolo dello slalom, da malata aveva già vinto la combinata. A Salt Lake City, Giochi 2002, 20 anni appena e problemi alla tiroide non ancora emersi, partecipò a 4 gare e vinse quattro medaglie, tre ori e un argento.
Negli ultimi tempi il suo sistema immunitario si è molto indebolito. Sarà per via della decina di operazioni in anestesia totale a cui si è sottoposta, sarà per la difficoltà di trovare il giusto dosaggio alle medicine che, dopo l’asportazione delle tiroide nel gennaio del 2004, sarà obbligata a prendere per tutta la vita, sarà, ma la numero uno dello sci femminile ne ha sempre una. Martedì, dopo la ricognizione, Janica non è partita nella prova della discesa: pressione alta, tachicardia e febbre le cause del suo forfeit. Alla sera, però, era al parterre dello slalom maschile della combinata ad abbracciare l’adorato fratello Ivica, medaglia d’argento.
Oggi, assicura il suo staff, sarà in pista per la combinata, discesa al mattino a San Sicario, slalom al pomeriggio al colle del Sestriere. Pista da far venire i capelli dritti: è ghiaccio verde. «La discesa non l’ho fatta perché non avrei avuto possibilità di podio. Di medaglie ne ho vinte già tante, non sono qui con l’ossessione di vincerne ancora, Ho sempre detto e confermo che avrei scambiato tutte le mie medaglie d’oro con una di qualsiasi colore per mio fratello Ivica, ora che lui l’ha presa sono così felice che del seguito di questi Giochi mi interessa poco, prenderò quel che viene e in caso di sconfitta non ne farò una malattia, problemi di salute ne ho già abbastanza».


Janica passa molte ore a curare piccoli particolari del suo look: come già a Salt Lake City ha deciso di pitturarsi le cinque unghie delle mani con le lettere dei suoi cari, per la combinata l’onore dovrebbe toccare a Ivica.

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