Vola Gemina con Immsi, male Fiat

E in Europa giù banche e assicurazioni

Piazza Affari archivia in rosso l’ultima seduta di una settimana nervosa, condizionata dalle notizie legate ai tempi di approvazione da parte del Congresso Usa del piano da 700 miliardi di dollari con cui la Casa Bianca conta di arginare il virus subprime. Complice la bancarotta di Washington Mutual negli Stati Uniti, a Milano il Mibtel ha ceduto l’1,5% così come l’S&P/Mib (meno 3% il minimo) tra scambi per 3,4 miliardi di euro. Ma con il susseguirsi delle ore è salito anche lo stato di allerta sulla belga Fortis, un colosso della bancassicurance per il quale si teme la crisi di liquidità.
In Piazza Affari gli operatori hanno comunque premiato i titoli più o meno legati ai negoziati tra Cai e Alitalia. A partire dalla Immsi di Roberto Colaninno (+3,3%) e a Intesa Sanpaolo (+0,35%); bene anche Gemina (+6%), che controlla Adr. In ordine sparso invece i bancari: Unicredit ha ceduto il 3,2% mentre hanno terminato piatte Mps e Bpm. L’ondata di vendite non ha risparmiato il mondo del cemento con Italcementi (meno 4,3%) e Buzzi Unicem (meno 4,9%), oltre ai titoli del lusso come Luxottica e Bulgari. Scivolone anche per l’Espresso (-4,4%) e Fiat (meno 3,5%). In controtendenza invece Telecom Italia che ha svettato nell’S&P/Mib (+2%) sull’attesa di nuovi soci.

Il clima di fondo è stato tuttavia gelido sui mercati di tutta Europa: 120 i miliardi di capitalizzazione andati persi a causa dei forti ribassi. Londra ha ceduto il 2,09%, Parigi l’1,5%), Francoforte l’1,77%, Zurigo l’1,87%. Crolla infine la Borsa di Amsterdam (meno 4%) a causa della debacle del titolo Fortis (-21%).

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