Lo sgambetto al governo Berlusconi consumato alla Camera dei deputati non piace né alla Borsa né al resto dell’Europa, per cui non esiste (o quasi) un fantasma peggiore di un’incertezza che coincide con l’ingovernabililtà. «La situazione economica e finanziaria dell’Italia è molto preoccupante», ha scandito il commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn al termine dell’Ecofin, paragonando il nostro Paese a un «bersaglio mobile».
A pagare il conto sono stati ancora una volta i Btp. Mentre in Piazza Affari (che si è rimangiata lo scatto del 3% quando è stato chiaro che alla Camera il rendiconto di Bilancio era passato ma che il governo non aveva la maggioranza assoluta) l’indice Ftse Mib ha chiuso a +0,7%, accanto a Londra (+1%), Parigi (+1,28%) e Francoforte (+0,55%). Oltre la soglia del terrore i Btp decennali, finiti a un passo dai 500 punti base rispetto ai bund tedeschi: la lancetta in serata si è fermata a 497, massimo storico, per un rendimento del 6,77%. Hanno toccato livelli mai visti dalla creazione dell’euro anche i titoli di Stato a due anni (6,38%) e cinque anni (6,87%).
Ha pesato poi il giallo degli ulteriori provvedimenti che potrebbe chiedere la Ue, una prospettiva che non era esclusa dal questionario che la Comissione ha inviato al governo la scorsa settimana, ma che da quanto risulta, il ministro Tremonti ha tenuto in un cassetto fino a ieri sera. «Siccome stimiamo - si legge nel documento - che nell’attuale contesto economico la strategia di bilancio pianificata non assicura il conseguimento del pareggio di bilancio nel 2013, misure aggiuntive saranno richieste per raggiungere gli obiettivi per 2012 e 2013». Poi la mezza frenata, con gli uffici di Rehn costretti a precisare che si tratta di un documento tecnico che «non rappresenta la posizione ufficiale della Commissione». In definitiva Bruxelles non ha chiesto all’italia alcuna nuova manovra finanziaria. La situazione si è tuttavia «deteriorata» e quindi il quadro sarà più chiaro domani, quando saranno pubblicate le stime macro-economiche d’autunno della Commissione, a proposito delle quali Rehn ha già spento l’entusiasmo.
La pressione dei mercati rende il fattore tempo «essenziale, ha avvisato il commissario Ue mettendo in chiaro che le risposte sulle misure anti-crisi devono giungere a Bruxelles «il prima possibile, con questo governo o con un altro». Il termine sarebbe questa settimana. «Con uno spread così noi non possiamo andare avanti», ha insistito il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia stimando un aggravio di 8,7 miliardi per la spesa pubblica. I differenziali dei rendimenti tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi «sono veleno per la nostra economia», ha aggiunto il direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro. Ad avvitarsi in un contesto dove la raccolta per le banche ha costi proibitivi potrebbero infatti essere i prestiti a famiglie e imprese: cash is king. «Siamo molto preoccupati dagli spread in Italia, ma non voglio commentare quale sia il livello drammatico. Per questo è essenziale che ora si facciano quelle riforme che rassicurino i mercati sulla solidità del Paese», ha ribadito Rehn. Il nodo del problema è questo: rendere concreti gli impegni antideficit condivisi con l’Unione Europea, compreso un salto in avanti nel mercato del lavoro e nelle pensioni.
Oggi, intanto inizia la «missione» dei funzionari europei a Roma, cui si aggiunge il monitoraggio del Fondo monetario mentre la crisi. Entro fine mese dovrebbe poi essere realtà il rafforzamento del cosiddetto «fondo salva-stati», ma la crisi del debito europeo ha catturato anche l’attenzione del Brasile, convinto che il quadro stia peggiorando per il problema Italia.
«Le scadenza del debito italiano saranno rispettate, perché ci sono investitori che hanno capito che il rischio è basso e il rendimento è alto», ha detto il numero uno di Intesa Corrado Passera rimarcando che il gruppo continuerà «a investire larga parte della liquidità» in Bot e Btp che «crediamo non siano a rischio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.