Economia

Volano gli ordini di Pioneer e Mps

Le Borse stentano? I titoli di Stato offrono rendimenti al minimo storico? La liquidità non copre nemmeno il tasso di inflazione? Ecco che i risparmiatori scoprono il fascino dei fondi di fondi hedge nostrani. Gli strumenti alternativi, così chiamati perché dovrebbero garantire rendimenti poco correlati agli strumenti finanziari tradizionali (azioni, bond e liquidità), hanno infatti registrato ottimi risultati di raccolta netta mensile, anche all’interno di quei gruppi che pure chiudono il mese in rosso (aggregando tutti i tipi di fondi collocati). È questo il caso, per esempio, di Sanpaolo Imi (meno 602 milioni di raccolta netta mensile), di Banca Intesa (meno 879 milioni), di Fineco-Capitalia (meno 34,3 milioni) e di Popolare di Lodi (meno 26,2 milioni).
In tutti gli alti casi, invece, i fondi di fondi hedge hanno contribuito a rafforzare i flussi di investimenti netti come, per esempio, nel gruppo Montepaschi (introitando 336 milioni), in Banca Lombarda (13,3 milioni), nel gruppo Popolare Verona e Novara (114 milioni), in Kairos partners (74 milioni) e in Crédit Agricole (140 milioni). In Pioneer (gruppo Unicredito), l’apporto mensile dei fondi di fondi hedge è stato positivo (21 milioni) ma marginale rispetto ai 487 milioni netti complessivi di raccolta che rappresenta il record assoluto mensile.
Tra gli altri gruppi che si sono messi in luce con tutti i fondi, figurano poi, oltre al già citato Montepaschi, pure Bpu (144 milioni), Popolare di Milano (102 milioni), Carifirenze (161 milioni), Banca Carige (229 milioni), Antonveneta Abn Amro bank (118 milioni). Mese positivo anche per le grandi reti di promotori con Azimut (94 milioni), davanti a RasBank (64 milioni), Generali (46 milioni), Mediolanum (37 milioni) mentre Fideuram (meno 219 milioni) chiude in controtendenza.

Infine, mentre le Poste continuano a macinare nuova raccolta anche con i fondi comuni (altri 108 milioni a maggio con un patrimonio complessivo che ha superato i 2,6 miliardi), è tornata in rosso la raccolta netta di Anima (meno 18,4 milioni) che tuttavia resta saldamente tra i primi 20 gruppi nazionali con oltre 6,8 miliardi di patrimonio in gestione.

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