È in arrivo una vera e propria rivoluzione nel campo della sicurezza stradale. La Commissione Trasporti della Camera, riunita in sede legislativa, sta infatti per approvare in via definitiva un testo di legge unificato che prevede una più rigida disciplina, ma anche numerose misure che faranno piacere ai conducenti. Neopatentati ed autisti professionisti non potranno più bere nemmeno un goccio d'alcol. In tutte le scuole l'educazione stradale sarà materia d'insegnamento obbligatorio. In compenso i Comuni non potranno più ricorrere alle «multe selvagge» per finanziarsi.
«Nel 2007 in Italia gli incidenti stradali hanno causato 5.131 morti e 325.850 feriti - spiega Silvano Moffa, relatore del provvedimento -. Sono cifre che fanno pensare più a una guerra che alla normale circolazione stradale. L'Italia è in fondo alle classifiche europee per la sicurezza, solo Lussemburgo, Portogallo, Belgio e Grecia fanno peggio di noi. Gli incidenti causano allo Stato un costo sociale di oltre 31 miliardi di euro, una cifra colossale, pari al 2,4 per cento del Pil. Vero è che l'introduzione della patente a punti ha invertito la tendenza, ma l'inasprimento delle sanzioni, di per sé, non è sufficiente a rafforzare la sicurezza». Moffa, che ha mantenuto l'incarico di relatore, pur essendo nel frattempo stato eletto presidente della Commissione Lavoro della Camera, ha dunque avviato un imponente lavoro d'indagine, studiando l'intera materia ed unificando la bellezza di 21 proposte di legge.
Alla base del nuovo testo c'è sì il rafforzamento della disciplina, ma anche una forte attenzione ai bisogni e ai diritti del cittadini e soprattutto la valorizzazione della cultura della sicurezza. La responsabilità, inoltre, non viene più chiesta solo a chi guida, ma anche agli enti pubblici ed ai gestori delle tratte stradali e autostradali. Una buona fetta dei proventi delle multe, quindi, andrà così investita nel rafforzamento della segnaletica, nel rifacimento del manto stradale e nel rinnovo dei guard-rail. Si tratta di risorse importanti, visto che solo le multe elevate dalla polizia locale ammontano ad 1,7 miliardi di euro.
Tra le tante novità che saranno introdotte, vale la pena di ricordare: 1) Divieto assoluto di bere alcolici per i giovani dai 18 ai 21 anni d'età, per chiunque abbia ottenuto la patente da meno di 3 anni, per i conducenti professionisti e per chiunque guidi mezzi pesanti (oltre le 3,5 tonnellate); 2) i giovani che abbiano compiuto 17 anni e siano in possesso della patente A potranno guidare anche autoveicoli, purché accompagnati. Questa misura, già sperimentata in Francia e in Germania, rafforza l'educazione e la sicurezza stradale; 3) a partire dall'anno scolastico 2010-2011, l'educazione stradale sarà materia d'insegnamento obbligatorio; 4) i titolari di autoscuole dovranno rispondere a criteri di idoneità tecnica più stringenti. Le autoscuole potranno però consorziarsi, ottenendo così benefici economici ed organizzativi; 5) comuni e altri enti locali potranno far uso di autovelox e di altri strumenti di controllo solo se di loro proprietà, e comunque utilizzati con l'impiego di vigili. Viene così vietata la pratica di dare in appalto a società esterne il controllo del traffico e la sanzione delle contravvenzioni. Una pratica che ha spesso causato fenomeni di «multa selvaggia».
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