Quando inizia la nostra prova sulle colline delle Langhe, la nebbia sta ancora seduta sui filari. Asfalto viscido, aria fredda: condizioni che invitano al rispetto. Perfette, però, per capire cos'è davvero la Battista Edizione Nino Farina: una granturismo iperpotente che non vive di rumore, ma di frequenze. La sinusoide di bordo più Luke Skywalker che scarico racing è un'identità sonora originale, disattivabile, mai caricaturale. La vista, prima dell'udito: Rosso Nino profondo, Bianco Sestriere e Iconica Blu come filigrane, carbonio a misura di occhio. Dimensioni importanti, linee dolci, proporzioni compiute. Dentro è uno studio di ergonomia concentrata: pelle traforata, Alcantara, cuciture finissime, il volante con la firma Nino Farina e il cockpit che sembra un abitacolo aeronautico. L'ambiente è raccolto ma arioso grazie ai vetri generosi.
In marcia la Battista sorprende per naturalezza: quattro motori, 1.900 CV, 2.340 Nm, batteria a T da 120 kWh e un torque vectoring che disegna traiettorie come fosse grafite su carta. Le modalità Calma, Pura, Energica, Furiosa, Carattere cambiano davvero l'auto: risposta del pedale, rigenerazione, assetto, sterzo. In Pura sta sul velluto; in Energica la coppia è una corrente continua; in Furiosa irrigidisce i toni ma resta leggibile. Dopo mezz'ora ci si sente in confidenza: è eccitante senza essere mai intimidatoria. La Battista non nasce per la pista anche se lì si diverte ma per la strada giusta: una statale in quota, una collina che chiama, una sequenza di curve in cui la trazione integrale elettrica sembra cucita al terreno. I numeri restano da capogiro: 0-100 in 1,86 secondi, 350 km/h, fino a 476 km di autonomia WLTP. E un dettaglio made in Italy: è costruita a Torino e costa 2,9 milioni di euro più le tasse. C'è chi la colleziona a chilometri zero e chi la usa ogni giorno. L'utilità di una hypercar elettrica è nei gesti: semplicità, immediatezza, controllo. Quando il sole buca la foschia, i colori tornano saturi: ocra, ruggine, l'argento dei pali in vigna. In Carattere la Battista scivola, in Energica allunga, in Furiosa piega la fisica e la restituisce morbida. La Edizione Nino Farina, limitata a cinque esemplari con targhe che raccontano la carriera del primo campione del mondo, è un omaggio senza retorica.
Unisce memoria e presente con un'idea semplice e difficilissima: far sentire chi guida al centro della scena, non spettatore della tecnica. A sera rientriamo verso Alba. Resta addosso la sensazione di un'astronave gentile: capace di spaventare i numeri e rassicurare la mano. È lì che capisci cosa significa davvero dare forma alla passione.