Politica

Voleva ridursi il seno: muore sotto i ferri

Subito dopo l’operazione in una clinica privata, l’inutile corsa in ospedale: sequestrata la cartella clinica

da Roma

Doveva essere un normalissimo intervento per ridurre il seno. Lo aspettava da tempo e finalmente si era decisa a fare il grande passo per essere più bella. Ma A.P., sessant’anni, non ha fatto neanche in tempo a vedere il risultato. La donna è morta giovedì sera prima di arrivare all’ospedale Sant’Andrea di Roma.
A.P. aveva scelto la clinica privata Santa Maria di Leuca, sulla via Tiberina, per effettuare la mastoplastica riduttiva. Per questo si era sottoposta a tutti i controlli e gli esami di routine, prima di andare sotto i ferri. Poi è arrivato il giorno tanto atteso.
Subito dopo l’operazione, però, i medici si sono resi conto che qualcosa non andava. La paziente presentava una serie di complicazioni rispetto alla normale degenza post-operatoria. I medici, allora, hanno deciso di chiedere l’intervento del servizio di emergenza cittadina 118 per trasportarla al Sant’Andrea, l’ospedale più vicino. Ma A.P. è morta durante il tragitto.
«Siamo intervenuti quattro minuti dopo aver ricevuto la chiamata dalla clinica - spiega il dottor Stefano Valentini, portavoce del 118 -. Alle 21.28 ci è arrivata la richiesta di soccorso e alle 21.32 eravamo lì. Sul posto abbiamo atteso oltre un’ora perché l’anestesista della struttura privata aveva deciso di “stabilizzare” la paziente, che versava in condizioni molto gravi». «La donna quindi è stata intubata dallo specialista - conclude - che poi ha dato il via libera al trasporto ed è salito con noi sull’ambulanza. Ma al Sant’Andrea A.P. è arrivata senza vita». La direzione della clinica ieri ha preferito non dare spiegazioni su quanto è accaduto tra l’inizio dell’operazione e il decesso della paziente.
Le autorità sanitarie, invece, hanno richiesto l’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni e dovrà far luce sulle cause del decesso. Ieri, intanto, la polizia su disposizione del magistrato, ha fatto visita alla Santa Maria di Leuca e ha sequestrato la cartella clinica della sessantenne, raccogliendo anche le testimonianze dei medici.


Sul caso è intervenuto anche il Codacons con un durissimo attacco ai vertici della sanità regionale: «Invitiamo i parenti della vittima ad andare fino in fondo, chiamando in causa, se sarà ritenuto necessario, anche l’assessorato».

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