Cè chi dice che i voti li conquisti soprattutto con il suo fascino. Lo chiamano «Mister Consiglio comunale» per il taglio degli occhi che fulmina le elettrici. «Sono solo diciture maligne - ribatte ironicamente linteressato - perché sanno che i voti me li so conquistare veramente. Ma non per la bellezza: per le proposte e limpegno». Il bello è Aldo Praticò, consigliere comunale a Genova per il Pdl e candidato al consiglio regionale per il Popolo della Libertà. «È stata molto apprezzata la mia campagna elettorale. Non per la foto, ma per lo slogan: Vicino a te, sempre!».
Non è la prima volta che si misura in una campagna elettorale. La gente continua a seguirla?
«Eccome. Ogni volta che mi candido raddoppio le preferenze di quella precedente. Perché sono davvero sempre in mezzo alla gente e rispondo come posso ai miei elettori: ho anche un sito sempre aggiornato (www.aldo-pratico.it ndr) dove i genovesi possono vedere in tempo reale i temi sui quali spendo il mio impegno»
Dal Comune alla Regione le competenze cambiano. E gli obiettivi?
«Infrastrutture, sanità e sociale sono i tre temi sui quali mi impegno. In consiglio comunale per aspetti di gestione, in consiglio regionale lo farò per la pianificazione»
La politica parla, Genova e la Liguria affannano perché le decisioni vengono sempre rimandate
«Da parte mia ci sarà limpegno di lanciare proposte per una riconversione turistica della città di Genova. Incentivi per laeroporto, voli low cost che colleghino lEuropa con noi e una maggiore possibilità di accoglienza per i turisti. Tutto questo anche con un miglioramento del trasporto cittadino: da qui passa il futuro della città».
Lei è stato il fautore del volo Genova- Reggio Calabria- Malta
«Sì, un obiettivo raggiunto grazie allinteresse del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti. Lì ho le mie origini e faccio mio lo slogan pubblicitario che ha Rino Gattuso come testimonial: Noi ci mettiamo il cuore»
Ha parlato anche dello sport come impulso per lo sviluppo
«È possibile che Genova si candidi per ogni evento di rilievo nazionale o internazionale e perda sempre? La verità è che non siamo in grado di ospitare grandi eventi. Dobbiamo metterci in condizione»
E come?
«Coinvolgendo limprenditorialità nella realizzazione di nuovi impianti sportivi, anche attraverso il project financing»
Però a Genova non si riesce ad arrivare nemmeno ad una decisione per lo stadio.
«Credo che vada valutata la possibilità di cedere il Ferraris alle società e di mettere in condizione Genoa e Sampdoria di ristrutturarlo e lavorare al meglio per farne uno stadio europeo».
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