Francesco Rizzo
Come cambia la vita, in un anno. Cuneo festeggia la sua quarta Coppa Italia, grazie al 3-1 su Piacenza nel bagno di folla di Forlì: dodici mesi fa non era nemmeno stata ammessa alla final eight. Squadra cambiata, sì, non rivoluzionata: il merito è di Silvano Prandi, da trent'anni sulle panche del volley, capace di costruire una squadra da corsa. Anche per il campionato, Treviso è avvertita.
La difesa piemontese contro il muro emiliano dettano l'inizio del match: da una parte c'è il talento olimpionico di Giba, dall'altra l'opposto Simeonov non sta bene e l'attacco di Piacenza passa dalle mani di Zlatanov. Non ci sono, però, mai più di un paio di palloni di distanza fra le due squadre, sul 23-22 Cuneo sfrutta quindi un buco dell'italo-bulgaro in ricezione, fondamentale che gli è spesso costato lacrime ed è 1-0 (25-23). Piacenza non si spaventa, legge in anticipo le tracce in attacco dell'avversario e manda a tamponarle Marshall, un uomo capace di saltare a muro accarezzando con l'ombelico la banda bianca. Le sue mani tolgono la luce a Cuneo, che non trova più gli attaccanti, concede un parziale di 0-5, slitta sull'1-1 (19-25).
Piacenza sogna e si appende a Marshall che schizza come un tappo ma, oltre a essere quasi solo, si rivela più spettacolare che efficace. E infatti il break lo piazzano i piemontesi, perché hanno più uomini in grado di incidere - compresi colletti blu come il centrale croato Omrcen, un muro e un ace in momenti importanti - e possono concedere dormitine a stelle come il carioca Anderson.
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