E adesso, chi le ferma più. Anche in Giappone, lorchestra di Barbolini continua a suonare una melodia perfetta e a incantare le avversarie. Percorso netto era stato agli Europei di un mese fa, percorso netto è stato anche alla World Grand Champions Cup, il torneo che mette una di fronte allaltra le nazionali più forti di ogni continente. Cinque vittorie su cinque, soltanto tre i set persi, briciole lasciate alle avversarie, battute con un sontuoso 3-0 anche le campionesse olimpiche in carica del Brasile. Ai Giochi di Londra mancano poco meno di tre anni, ma la nazionale italiana, costruita sullasse di ferro Lo Bianco-Pellegrini-Gioli-Barazza, si è già messa a correre verso lappuntamento a cinque cerchi. Staremo a vedere.
Ieri la vittima sacrificale delle fast della Gioli e degli attacchi della Barazza è stata la nazionale giapponese (3-0): contro le nipponiche, Barbolini ha estratto lennesimo coniglio dal cilindro, costruendo la vittoria in difesa, fondamentale dove proprio le giapponesi sono maestre indiscusse. «Quest'ultima gara - spiegherà il ct al termine - è stata lo specchio di tutto il torneo: veramente dura. Noi siamo venuti qui con poca preparazione, ma la squadra ha saputo trovare risorse psico-fisiche per chiudere nella migliore delle maniere una stagione da incorniciare».
Giappone sconfitto in Giappone, sconquassato sul suo terreno preferito. Chissà dove Barbolini vuole ancora arrivare. «Voglio dire ancora una volta che ho a disposizione una squadra eccezionale, delle ragazze pronte a qualsiasi sacrificio per questa maglia.
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