In volo da Varazze a Londra per gustare il panino alle cipolle

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Cipolla, bresaola e una speciale salsa rosata. Questi gli ingredienti e una raccomandazione: mangiare senza moderazione. La «cipollata», mitico panino del bar «Il fiore» di Varazze, è in grado - secondo molti - di competere con i cibi tradizionalmente considerati afrodisiaci. In questo caso meglio anche per il portafoglio, perchè con i prezzi dell’aragosta di questi tempi non c’è da scherzare.
Ma l’incredibile - oltre all’alito di chi degusta, si intende - è il fatto che il piccolo bar di Varazze, gestito da trent’anni da Bruno Laganà, è ormai diventato un piccolo porto internazionale: «Chi gusta una volta la cipollata, non la scorda più» sembra essere il proverbio di molti turisti e abitanti del luogo, che sono addirittura disposti ad interrompere le ferie pur di soddisfare il palato.
Niente a che vedere con l’affamata richiesta di alcuni turisti inglesi, disposti a pagare non solo il prezzo del panino, ma anche il volo in aereo, che la delicatessen affronta solo soletta prima di essere oggetto di voraci attenzioni del concupiscente destinatario.


Non solo, la cipollata è anche spunto per stringere amicizia fra soldati: Fabio Garzero, ex portiere del Varazze Fc e ora gestore di un affollatissimo bar, racconta l’episodio accaduto su un C130 dell’aeronautica diretto in Turchia.
Dunque, fra il panino di Varazze che ne porta il nome e l’originale cipollata toscana è aperta la battaglia, naturalmente a colpi di bicarbonato.

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