Pubblichiamo uno stralcio del rapporto (conservato presso lArchivio centrale dello Stato), inviato il 1° settembre 1928 da Gioacchino Volpe al presidente della Camera dei deputati, Antonio Casertano.
Consenta, che io, sollecitato dalla E.V. di rappresentare la Camera dei Deputati al Congresso Storico Internazionale di Oslo dell'agosto scorso, renda brevemente conto dell'opera mia svolta in quella grande adunata di studiosi, non priva di significato e di fini politici. Tale tendenza era rappresentata al Congresso specialmente dai Francesi e, in prima linea, dal Segretario Generale del Comitato Internazionale di Scienze Storiche, il prof. Lhéritier di Parigi, attivissimo e accorto. Senza dubbio, egli è il portavoce di una tesi politica. Molti congressisti intuivano ciò; ma io credo di essere stato il solo che ha preso nettamente posizione contro questa tendenza e questa tesi, tanto opponendomi a proposte di assurde collaborazioni e prospettando i limiti oltre i quali non la «Commissione Internazionale» ma il singolo studioso, lo storico con la sua capacità interpretativa, può operare; quanto confutando diffusamente una relazione del Lhéritier sullinsegnamento della storia.
Volpe: «Na alla propaganda nei libri di testo»
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