La prima volta di Macerata Nel volley Treviso abdica

Miljkovic il grande protagonista della storica impresa della Lube. Cisolla e Papi deludono fra gli ex-campioni, battuti in tre set

Marcello Castaldi

Ivan Miljkovic è il nuovo re della pallavolo italiana. L’opposto è stato il protagonista principale di una gara5 di finale che ha consegnato lo scudetto alla Lube Macerata, il primo della storia della società marchigiana. Il 3-0 (25-21, 26-24, 25-22) con cui Macerata ha schiantato Treviso davanti ad oltre 11mila spettatori, racchiude in sé la grande forza e l'immensa determinazione di una squadra che ha avuto il merito di non mollare mai, nemmeno davanti ad un mare di tifosi trevigiani che avevano preparato la festa scudetto in occasione di gara4. Attacco, muro, difesa: ha funzionato tutto alla perfezione nel gruppo allenato da Fefè De Giorgi. Mai si era visto Treviso così impacciato, timoroso, quasi debole di fronte allo strapotere psicofisico dei marchigiani, lo loro maggiore voglia di vincere. A volte va così, con giocatori che stenti a riconoscere (le percentuali di Gustavo ad esempio sono assolutamente inusuali), ma se Treviso è caduta proprio nell'ultimo atto di una stagione indimenticabile che l'ha consacrata campione d'Europa, Macerata ha interpretato al meglio il ruolo di nuova regina. Una società che solamente 12 mesi addietro era sul punto di mollare tutto, provata da mille vicissitudini e che oggi si ritrova sul tetto, meritatamente e al termine di una serie-scudetto vinta in maniera pazzesca.
Nessuna delle due formazioni era riuscita nella 4 gare precedenti a vincere in casa e la scelta del neutro di Pesaro per la decisiva partita è risultata vincente. Il primo ministrappo della gara, manco a farlo apposta, portava la firma di Miljkovic, un opposto che ha avuto il grande merito di giocare una finale di grande intensità anche in ricezione. Cisolla stentava ad entrare in gara e nell'equilibrio più totale, quando una battuta di Miljkovic, corretta dal nastro, beffava la difesa trevigiana, si capiva che gli dei del volley avevano scritto Macerata. Nel secondo set il momentaccio di Papi, che si aggiungeva alla latitanza di Cisolla, accentuava i problemi dei trevigiani, leggeri nelle conclusioni, mentre Macerata era pesante e precisa con il risultato che anche la seconda frazione finiva nelle sue mani.
La terza frazione, ricalcava in pieno le due precedenti: Treviso confusa e molle in attacco, Macerata sempre concentrata. Fei sparava un attacco addirittura sul 2° anello del palazzetto, mentre Geric fermava Gustavo in un derby tra ex-pontini. Fuori Papi, al rallentatore Cisolla, abulico Gustavo, il capolavoro di De Giorgi si realizzava grazie alla capacità del suo gruppo di non calare mai il proprio livello di concentrazione in tutti le zone del campo. Macerata non mollava più la presa e si laureava campione d'Italia.
«Una grandissima emozione - racconta De Giorgi a fine gara - abbiamo fatto qualcosa di grande, di enorme, di eccezionale. Un’impresa storica». Ivan Miljkovic è raggiante: «Siamo felicissimi, questo scudetto ci ripaga di tante delusioni e di qualche commento di troppo nei nostri confronti.

Una vittoria che premia il lavoro fatto in tutti questi mesi». Treviso cede con l'onore delle armi: «Da marchigiano - spiega Samuele Papi - non posso che fare i complimenti a Macerata che ha giocato una partita bellissima. Noi abbiamo perso lo scudetto in gara4».

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