Solo dodici anni in Budesliga, ma sono bastati per diventarne padrone. Il Wolfsburg, espressione calcistica della città famosa per la Volkswagen (anche lo stadio porta il nome della ditta di automobili), conquista il vassoio d'argento della Meisterschale. Titolo storico per i Lupi che hanno costruito il trionfo grazie a un cammino casalingo impressionante (49 punti su 51), a un girone di ritorno da record (43 punti) e a una coppia gol da annali: Dzeko e Grafite insieme hanno realizzato 54 reti, meglio anche del mitico duo del Bayern Gerd Muller e Uli Hoeness.
Ultimo ad arrendersi, proprio la squadra di Monaco di Baviera di Toni e Ribery, secondo con il successo nella giornata finale sullo Stoccarda. Terzo titolo per Felix Magath, che si è preso la sua personale rivincita sui bavaresi, con i quali aveva ottenuto due campionati di fila ma era stato cacciato in malo modo. Il killer della Juve nella finale di Coppa dei Campioni di Atene dell'83 ha già annunciato l'addio ai Lupi due settimane fa, passerà allo Schalke 04. Ma nei due anni di guida tecnica del Wolfsburg ha avuto carta bianca, ottenendo anche la carica di direttore sportivo. Risultato: 50 milioni di euro spesi per 33 giocatori, 21 solo per gli italiani Barzagli - rivelatosi colonna difensiva importante per i biancoverdi - e Zaccardo che hanno eguagliato il trionfo di Toni in Bundesliga e hanno vinto un titolo tre anni dopo il trionfo mondiale proprio in Germania. Magath è riuscito a dare un gioco, un'organizzazione e una disciplina alla squadra, tutti elementi rivelatisi vincenti.
Nel girone di andata le cose non erano andate benissimo: la matricola Hoffenheim, poi rientrata nei ranghi, aveva dominato e i Lupi erano solo al nono posto. Poi il gran ritorno, con la striscia di 10 vittorie interrotta solo dalla caduta sul campo del Cottbus, e i gol a raffica del brasiliano Edinaldo Batista Libano, conosciuto come Grafite (28 centri in 25 partite), e del bosniaco Edin Dzeko (26 reti in 33 incontri). Ieri la Volkswagen Arena era stracolma, come molte volte in questa stagione, per la festa nell'ultima sfida stagionale con il Werder Brema, reduce dalla sconfitta nella finale di Coppa Uefa. E la paura della prima volta finisce dopo 7 minuti quando Misimovic sigla il settimo gol stagionale. Poi tocca a Grafite colpire sotto porta per il 2-0 e pochi minuti più tardi con l'aiuto del difensore del Werder Brema Prodl segna il 3-0. Dopo nemmeno mezz'ora la festa sugli spalti è già alta.
Il Brema dà segni di risveglio e Diego con una grande azione accorcia le distanze.
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