A Voltri l’oasi dei bambini devastata dalla baby gang

Un gruppo di adolescenti teppisti sta spaventando da settimane nonni e nipoti ai giochi di via Buffa

A Voltri l’oasi dei bambini devastata dalla baby gang

(...) facendoli diventare teatro delle loro scorribande. Anche in piena notte. I giardini, piccola oasi di gioco per nonne e nipotini specie in queste giornate di calura spossante, sono diventati terreno di conquista e di sfida. È cominciata con un raid di calci e sassate, scritte sullo scivolo dei più piccini. Poi, alle prime rimostranze di qualche giovane mamma, i baby teppisti hanno risposto con una dichiarazione di guerra: «embé? Noi ci divertiamo così» hanno detto sprezzanti, forti del «branco» anche se molti sono ragazzi le cui famiglie sono conosciute in zona. Ma che evidentemente nemmeno temono i genitori.
Dopo le rispostacce alle nonne sono arrivate manifestazioni più preoccupanti: qualcuno dei ragazzi è arrivato brandendo lunghe mazze di legno e appostandosi in cima allo scivolo o nelle casette dei giochi delle bimbe in maniera provocatoria. Impedendo di fatto ai piccoli di accedere ai giochi, che sono per norma comunale riservati ai bambini che hanno meno di 12 anni. Tutto questo accade regolarmente ogni giorno, nel tardo pomeriggio, dalle 17 in poi. Con una scena che sarebbe esilarante se non cominciasse a preoccupare seriamente un po’ tutti gli abitanti della zona, che non hanno il coraggio di reagire: i piccolini dell’asilo confinati sulle panchine ai bordi e gli adolescenti ad amoreggiare e a scrivere sui giochi, bevendo birra e spaccando le bottiglie in mezzo alla strada. Chi ha il motorino, poi, sfreccia facendo gimcane nell’area pedonale beffandosi delle grida dei bambini.
Frequentare quei giardini, adesso, anche al mattino è diventato impossibile. Le conseguenze del bivacco sono evidenti: oltre ai vetri rotti sparsi ovunque i giochi sono sporchi di sputi, i sedili delle casette sono divelti.


«Stanno fuori fino alle tre di notte, urlando come matti e non riusciamo a chiudere occhio dal rumore di bottiglie spaccate per sprezzo», si sfoga una signora che non ha il coraggio di dire il suo nome per paura di ritorsioni. La situazione, per il momento, è solo di un brutto degrado, ma l’escalation di violenza potrebbe essere solo all’inizio.

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