Volvo, più grinta per C30 e C70

BolognaLa futura Volvo Cars uscirà dalle trattative tra Ford e Geely che si concluderanno, in primavera, con il passaggio dello storico brand scandinavo nelle mani dei cinesi. Ma Dearborn e Pechino sono lontane da Göteborg, la capitale industriale della Svezia dove si continuano a costruire e progettare le auto caratterizzate dalla sacra diagonale, con cui dare nuova vitalità a un marchio che dai dieci anni di «cura Ford» non ha tratto particolari benefici. Le prime novità del 2010 sono le C70 e C30, le sportive di casa, sottoposte a un deciso face lift, un aggiornamento stilistico per adeguarle al rinnovato family feeling del brand inaugurato con la Xc60. Leggero è il restyling della C70, con modifiche concentrate nel frontale della coupé-cabrio prodotta dal 2005, a Uddevalla, da Pinifarina Sverige, un modello che ha finora interpretato correttamente il suo ruolo di prodotto di nicchia, forte di una sicurezza superiore alla media della elitaria categoria alla quale appartiene. Più profondo è l’aggiornamento riservato alla C30, tuttora non abbastanza conosciuta e ancora meno compresa dal grande pubblico, e costretta, fino a oggi, a recitare due parti: quella della berlina sportiva a tre porte e quattro posti e quella di coupé, parte brillantemente sostenuta dalla Volvo 480 negli anni ’80.
Il nuovo impatto visivo, prodotto dalla griglia a nido d’ape, i proiettori angolati e rialzati e il profilo più aggressivo del frontale, lascia intendere che la C30, d’ora in avanti, vuole essere una coupé destinata ai giovani, dotata di alcuni atout che mancano alle concorrenti come la grande abitabilità riservata agli occupanti dei due sedili posteriori.
Le motorizzazioni scelte per la C30 sono in linea con il temperamento anticipato dalle forme: quattro a benzina (da 100 a 230 cv) e tre turbodiesel con potenze di 109, 136 e 180 cv. L’1.6D da 109 cv, propulsore di origine Psa-Ford, equipaggia anche la versione Drive Start Stop che, grazie al sistema di spegnimento/accensione automatico nelle soste e a un meticoloso lavoro sui dettagli decisivi per l’aerodinamica, fa registrare un consumo medio di 3,8 litri/100 km di gasolio al quale corrisponde un emissione di CO2 di soli 99 g/km, un valore riscontrabile su ben poche vetture di questa potenza. Consumi ed emissioni così bassi non devono trarre in inganno sull’indole della C30 Start Stop, che è sempre pronta a rispondere alla domanda di una guida più sportiva, forse poco ecocompatibile - non si può sempre mangiare in bianco - alla quale i futuri clienti non potranno sottrarsi dopo aver compreso le elevate doti di handling e stabilità della vettura.
Il listino della rinnovata C30 parte da 18.950 euro e sale fino ai 34.650 euro della T5 Geartronic R-Design, allestimento con telaio ad assetto sportivo che può essere richiesto in abbinamento a tutte le motorizzazioni. Esce di scena la versione Polar, l’allestimento essenziale, senza fronzoli, ideato da Volvo Italia per il nostro mercato, che rimane a listino per gli altri modelli coinvolti nell'operazione che ha incontrato il favore del pubblico.


«L’effetto Polar è stato decisivo sulla prestazione di Volvo Auto Italia nel 2009 - conferma Michele Crisci, amministratore delegato della filiale italiana della casa svedese -; grazie alle Polar, e in particolare alla V50 Polar, e all’ottima performance della Xc60, abbiamo chiuso il 2009 al di sopra delle nostre aspettative, con un trend di crescita che negli ultimi mesi è andato ben oltre quello del mercato totale».

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