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«Votate Podestà, Penati incatenato dai veti»

Gianandrea Zagato

Primo, «abbiamo bisogno di una Provincia che lavori in sintonia con governo, Regione e Comune». Secondo, «con Guido Podestà insieme a Letizia Moratti e Roberto Formigoni daremo ciò che hanno bisogno ai milanesi». Firmato Silvio Berlusconi. Che dal comizio di chiusura in quel di Cinisello Balsamo già mette un impegno sull’agenda di Podestà presidente: «Basta con lacci e lacciuoli, ci impegniamo a eliminare quanto c’è di negativo a partire dalla pressione fiscale. E poi si bonificheranno le scuole dall’amianto, cosa che Penati non ha fatto per colpa di coloro che lo tenevano ammanettato».
E le «manette» sono quelle che, ricorda Guido Podestà, hanno impedito a Penati anche di «asfaltare un metro di autostrada», di «garantire un sostegno alle aziende in crisi». Politica del «no», del «non fare» che il ministro Roberto Calderoli si augura di «abolire»: «Preferisco abolire Penati in Provincia piuttosto che abolire le Province». Auspicio di chi garantisce «il sostegno di Umberto Bossi a Guido Podestà, l’unico esponente politico non leghista che ha avuto l’onore di parlare a Pontida. E questo significa che la Lega crede nella sua vittoria». Un appoggio forte e convinto che alle urne riporta il voto dei 220mila elettori leghisti, «anche perché sull’astensionismo una mano ce la darà il tempo» afferma Calderoli.
Occhio puntato, dunque, sulle previsioni meteo anche se il voto per Palazzo Isimbardi è una scelta «importante pure in vista delle Regionali e di quello che si deve fare per il Paese» conclude il ministro Calderoli, mentre Ignazio La Russa che si dice sicuro del successo di Podestà - «i segnali positivi ci sono e gli spuri, le listine che fino all’ultimo stanno alla finestra, cercano disperatamente di salire sul carro dei vincitori» - non rinuncia a un po’ di scaramanzia: «Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco».
Scaramanzia che il candidato sindaco del Pdl a Cinisello Balsamo, l’ex assessore regionale Carlo Lio, fa propria nonostante «abbia ottenuto l’apparentamento con l’Udc che condivide i nostri valori e che insieme a noi vuol ridare una speranza, uno slancio al futuro di questo Comune della provincia governato dalla sinistra radicale». E naturalmente a Lio come a Guido Podestà non sono mancati gli auguri di Berlusconi, degli europarlamentari Licia Ronzulli e Carlo Fidanza, del vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e di tutta la classe dirigente del Pdl ambrosiano.
Berlusconi si trova anche a zittire un gruppo di contestatori, organizzati con fischietto verde, megafono e striscioni: «Siete dei poveri comunisti, mi fate pena, mi fate disgusto!».

Toglie ogni speranza a coloro che sognano un suo ritiro a vita privata: «È inutile che speriate di buttare giù il governo e la maggioranza con trame giudiziarie e attacchi mediatici. Più continuate così e più mi convincete a restare. Vergogna!».

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