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VOTATI

In Svezia hanno scelto come leader Paperino, nel Regno Unito Elvis Presley. E negli Usa per la corsa alla Casa Bianca si è presentata addirittura la Barbie in persona

Alcuni non ci sono più. Morti. Soprattutto dal ridere. Tipo il «Partito del Buon Compleanno» australiano o il «Partito Assolutamente Assurdo» canadese. Il «Fronte di liberazione dei vecchietti» neozelandese invece si è estinto, decimato dall’età, e il «Partito degli Sciocchi» lettone si è sciolto per manifesta inferiorità. Non c’è più nemmeno il «Partito dei Pigri» di Jacob Haugaard che conquistò un seggio al Parlamento danese promettendo di migliorare il tempo, regali di Natale più belli e Nutella per i soldati. Ma in Australia è vivo e lotta insieme a noi il «Partito a Sorpresa» il cui programma verrà rivelato solo dopo aver conquistato il governo, sennò che sorpresa è. Se volete iscrivervi questi sono i partiti più pazzi del mondo. Solo una risata può seppellirli.
Dalla Russia senza amore
Del loro programma si sa solo cosa non vogliono: nessuna concessione delle grazie e chiusura totale al celodurismo. Unico voto consentito, vagamente castrista, è quello di castità. Il Partito russo delle Vergini ha organizzato il suo primo congresso in un night club di Mosca, ma in due anni ha tirato su solo una decina di iscritte. Poche e per niente buone. Elizaveta Lavinskaya, leader del partito, sul tappeto mette solo la questione morale: «Mi basta uno sguardo per capire se le mie iscritte sono caste oppure no...» Certe cose meglio non approfondirle...
Nomadi della politica
L’ultimo è nato in Ungheria, all’inizio di novembre, ma ce ne sono altri in Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia. Si chiama Cdu, che non sta però per Unione cristiano democratici ma per Unione democratica zigana. Il partito degli zingari. Il fondatore Janos Bogdan, crollato il regime comunista, ha dato vita al Parlamento Rom. Dice: «Non siamo né di destra né di sinistra e cerchiamo voti non solo tra gli zingari». Una battaglia su tutte: «Vogliamo il riscatto sociale, culturale, economico e politico dei rom». Il resto del programma è disponibile su cd-Rom.
Pirati in vista
Per dar vita al loro partito ai pirati bastava un bottino di 1.500 firme. Ne hanno raccolte quasi 5mila in poche ore. Albero maestro del programma: abrogare tutte le leggi sulla proprietà intellettuale. In una parola: piratare gratis. Il capitano Morgan si chiama Rickard Falkvinge e ha un obiettivo: raggiungere i 225mila voti necessari a superare lo sbarramento del 4% e mandare così qualche deputato pirata al Parlamento svedese. Dice: basterebbe il voto di quel quarto di svedesi che scaricano illegalmente file dalla rete. Si può fare. Sempre che il vascello non finisca in balia di un Correntone...
Attenti ai cani
Si chiama Hundepartei e per i diritti dei cani sono capaci di azzannarti. Il capo muta è l’avvocato Andreas von Albertini che con lo slogan «Lo dobbiamo ai nostri cani» ha radunato 116 membri nella sola Zurigo. Chiedono l’abolizione del guinzaglio e il divieto di macellare i San Bernardo la cui carne sarebbe molto appetita dai cinesi. Un partito senza padroni perché «non ha importanza se il tuo cane è di destra o di sinistra». Praticamente cani sciolti.
Fatti un partito
È nato a Valencia tre anni fa e al debutto, alle elezioni europee, ha preso 53.767 voti. Favorevoli al fuoco amico e alle unioni di fatto si propongono un unico scopo: liberare la canna. Hanno preso contatti con i partiti fratelli di America, Europa e Oceania per creare una Internazionale Cannabica che porti la lotta per la legalizzazione sul piano globale. Ben fatto. Come idea è una cannonata...
Mamma o non mamma
Arrivano da San Pietroburgo per salvare la vita ai propri figli. Il Partito della Madri dei Soldati ha quindici anni alle spalle e centinaia di denunce raccolte sulle violazioni dei diritti umani nel servizio di leva: «Per far diventare l’esercito una macchina spietata i comandanti trasformano le reclute in schiavi silenziosi». Livello di suicidi altissimo, soldati che muoiono per le torture o di malattie che potevano essere curate. In mezzo ci sono solo loro. Le uniche mamme al mondo che ce l’hanno a morte con i nonni.
Solo chiacchiere da bar
Si sono presentati alle elezioni spagnole per «accalappiare il voto inutile» e solo a Bilbao ne hanno catturati 6mila. Il Partido del Karma Democratico, collegato alla rivista umoristica basca Karma dice, si batte per l’amore libero e lo humour come stile di vita. Le loro proposte di finanza allegra sono piaciute a tutti, tipo quella che vuole riconvertire le spese per la Difesa in «vino e tortillas per tutti». Fa il paio con il Partido de la gente del bar che sono invece per la musica a tutto volume, il vivere giorno per giorno e il pranzo come modello di partecipazione democratica. Insomma i soliti magna magna.
Il grande burattinaio
È bella, elegante, famosa, porta benissimo i suoi quarant’anni e ha fatto settantacinque mestieri diversi. Barbie, la bambola più venduta del mondo, si è presentata nel 2004 candidata alla Casa Bianca come leader del Partito delle Ragazze. Programma elettorale scritto da Mattel con il decisivo contributo delle elettrici che attraverso il sito della diva hanno dato consigli su tutto, dalla pace all’ambiente, dalla scuola allo sport. Vere cabine allestite nei grandi magazzini di New York, Chicago, Los Angeles, Miami e Washington, hanno consentito alle bambine di votare. Big Jim ha preferito astenersi.
Birra, e sai cosa voti
In Germania si chiama German Beer-Drinkers Union, in Norvegia Beer Unity Party, in Russia Beer Lovers Party. Ma Dmitri Shestakov, il Putin del luppolo, dice però che il partito si batte «anche per i diritti degli innamorati della salsiccia, del burro e del tè». Alle elezioni della Duma hanno ottenuto lo 0,62%, ma il risultato migliore è ancora quello del Beer Lovers polacco di Janusz Rewinski che nel 1991 portò 16 deputati in Parlamento nonostante due correnti opposte: birra chiara e birra scura.
Paperino in Parlamento
A vent’anni dalla fondazione del Donald Duck Party, Bosse Persson è ancora l’unico membro del partito. Punti qualificanti del programma: marciapiedi più larghi e alcolici per tutti. Nel 1991 con 1.535 voti era diventato il nono partito di Svezia ma nel 2002 il crollo: solo dieci voti. Pare che per risanare i conti avesse proposto di mettere in vendita tutti i beni demaniali di Paperopoli.
Dio è rock
Si chiama la Chiesa dei Militanti di Elvis, è stato fondato nel 2001 e ha sede nel Nottinghamshire, Regno Unito. Fondato da Lord Biro, alias David Bishop, ha come nobile scopo educare i lavoratori alla musica e alla poesia. Ha partecipato a un paio di elezioni senza troppo successo. Propongono leggi quadro all’interno delle quali inserire una foto di Elvis. Più che a Don Sturzo si ispirano a Don Lurio.
Note poetiche
La sede è una radio, a Balbin, Repubblica Ceca, ma sono loro a sembrare tutti un po’ suonati. Il Balbinova Poeticka Strana, il Partito Poetico di Balbin guidato dal santone Jaroslav Hutka alla musica della radio unisce le parole della poesia. Sembrano miti ma non lo sono. Se provocati rispondono per le rime.
Scheda rossa
È stato fondato l’anno scorso, ma tira solo nella Columbia britannica, Canada. Alle elezioni provinciali Yvonne Tink, 37 anni, vicepresidente, insegnante di inglese e cultrice di bondage, ha preso lo 0,37% delle preferenze cioè, ma guarda te, 69 voti. Aperti ad ogni forma di inciucio e di petting adorano i servizi un po’ deviati ma sulla religione sanno anche prendere posizioni radicali. Quella del missionario per esempio...
massimo.

veronese@ilgiornale.it

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