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Vuelta 2014: a parte Nibali ci sono tutti Ecco i favoriti, Aru speranza azzurra

Manca soltanto Nibali: così si potrebbe riassumere in breve la startlist della Vuelta a Espana, in cui sono i presenti tutti i grandi interpreti delle corse di tre settimane ad eccezione proprio del Siciliano. Quintana è il favorito numero uno, ma occhio ai grandi delusi del Tour Contador e Froome

Quintana e Uran, due probabili protagonisti della 69esima Vuelta
Quintana e Uran, due probabili protagonisti della 69esima Vuelta

È un vero "parterre de roi" quello che si presenta al via della Vuelta 2014, con ben otto corridori che hanno vinto in carriera almeno un grande giro.

Il colombiano Quintana è il principale favorito, alla ricerca di una significativa doppietta dopo aver conquistato il Giro lo scorso Maggio; lo scalatore di Còmbita avrà i gradi di capitano nella Movistar e si avvicina alla corsa spagnola in ottime condizioni di forma, dopo aver vinto la Vuelta a Burgos qualche giorno fa. Sarà lui il punto di riferimento per tutti gli altri. Dopo lo stop forzato per le cadute al Tour, Alberto Contador e Chris Froome sono ai nastri di partenza per salvare le rispettive stagioni, decisamente al di sotto delle attese. Grande incognita per entrambi la condizione fisica: se saranno al top, lotteranno per il successo, altrimenti sarà difficile competere con Quintana.

Pure Talansky si trova nella stessa condizione dei due big usciti acciaccati dalla Grande Boucle: in formissima prima del Tour, è caduto e ora anche lui dovrà dare un senso alla sua stagione. Quintana, dunque, dovrà guardarsi in particolare da Joaquim Rodriguez: caduto al Giro, affinata la condizione al Tour, lo Spagnolo andrà all'assalto, forse l'ultimo vista l'età, della maglia rossa. È presente al completo il podio del Giro d'Italia, visto che, oltre a Quintana, prenderanno il via anche Rigoberto Uran e Fabio Aru. Il giovane Sardo è la speranza italiana, l'unico azzurro in grado di potersi inserire nella lotta per il podio e confermare quanto di buono fatto vedere nella corsa rosa, misurandosi con i più forti. Avrebbe dovuto esserci anche Domenico Pozzovivo, ma la caduta in allenamento, con conseguente frattura di perone e tibia, l'ha messo fuori gioco.

Reduci dal Giro saranno anche Cadel Evans e Ryder Hesjedal - vincitori di un Tour e di un Giro rispettivamente - che però difficilmente potranno ambire alla vittoria finale. Per loro è più realistico un piazzamento nella top ten. Da tenere d'occhio la Belkin, che presenta ben tre corridori con ambizioni di classifica: Robert Gesink, che ha puntato tutto sulla rassegna iberica, Laurens Ten Dam e il giovane Kelderman, già messosi in evidenza all'ultimo Giro d'Italia. Da non sottovalutare, anche se forse pagheranno gli sforzi del Tour nella terza settimana, Alejandro Valverde e Thibaut Pinot, che nelle strade di Francia si sono dati battaglia per un posto sul podio. Lo spagnolo, poi, avrà pure meno chance a disposizione poiché sarà chiamato al ruolo di gregario per Quintana, quindi è lecito aspettarsi che decida di concentrarsi su una vittoria di tappa. L'irlandese Daniel Martin è l'incognita: ha le carte in regola per stare con i migliori, ma finora è rimasto inespresso nelle gare a tappe. Sarà della partita anche il campione uscente Chris Horner, che lo scorso anno stupì tutti andando a vincere il primo grande giro in carriera. Improbabile che riesca a ripetersi quest'anno, la concorrenza è più agguerrita e numerosa.

Attenzione, infine, ad alcuni giovani che potrebbero sorprendere: il francese Warren Barguil, che vinse due tappe nella passata edizione, e il duo dell'Orica GreenEdge composto da Esteban Chaves e Adam Yates.

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