da Milano
Il tonfo in Borsa dopo lo stop alle trattative ha spinto la riluttante Yahoo a riavvicinarsi a Microsoft. Il motore di ricerca, scottato dal meno 16% dellaltro ieri, sta lanciando segnali distensivi e si dice pronto ad ascoltare eventuali nuove offerte, spinto anche dalle crescenti pressioni degli azionisti. Ma per il gigante dellinformatica, a cui ora torna in mano la palla, il capitolo sembra chiuso e lattenzione pare rivolta a possibili accordi con altre società, anche se non imminenti. Gli analisti, comunque, si dicono convinti che la partita non sia ancora finita e Microsoft potrebbe tornare allattacco. Alcuni esperti del settore infatti non vedono alternative valide al matrimonio fra Yahoo e Microsoft per creare un credibile concorrente allo strapotere di Google. Ed è forse per questo che a Wall Street ieri il titolo Yahoo ha ritrovato il sorriso. Il mercato insomma scommette che un accordo verrà stretto con Microsoft o qualcun altro. Il risultato è stata una risalita delle quotazioni del 6%.
Le opzioni che si aprono davanti ai due protagonisti di una battaglia che ormai si protrae da tre mesi sono diverse. Microsoft si rivolgerebbe, secondo gli analisti, a Facebook e MySpace che, comunque, seguono logiche pubblicitarie diverse e forse più complesse, mentre Yahoo spera in una partnership con Google per la raccolta pubblicitaria o in un accordo con Aol. Intorno a questultima si gioca tra laltro lennesimo scontro con Microsoft. E la posta in gioco è sempre la stessa, ossia il ricco mercato della pubblicità online dove Google, grazie al 63% di quota di mercato nelle ricerche in rete gioca la parte del leone. Per il momento Google sembra essere lunico vincitore del braccio di ferro fra Yahoo e Microsoft.
E stato infatti il suo strapotere a spingere Microsoft a fare lofferta da 43 miliardi di dollari per Yahoo e a far credere a questultima di poter spingere il gigante del software a rialzare lofferta.
Yahoo ha comunque bisogno di un partner. Proprio per questo la società ha condotto un test con Google per la raccolta della pubblicità online. Le trattative sono in corso ma non sembrano così prossime alla conclusione.
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