Fabrizio Graffione
«Sul waterfront genovese oggi abbiamo un piano specifico e non generale come alcuni mesi fa. La data di giugno, cioè la scadenza per varare definitivamente il progetto di variazione del piano regolatore generale portuale genovese, è importante. Stiamo lavorando con un approccio laico ed oggettivo mirando anche ad opere di ingegneria marittima con un occhio di riguardo alla funzionalità piuttosto che all'estetica. I costi, rispetto a prima, sono economici, circa un miliardo e 750 mila euro. Avremo anche 1 milione 250 mila metri quadrati invece di un milione e mezzo. Si deve liberare Multedo dal petrolchimico e il porto petroli deve andare su piattaforme offshore come accade in tutti i paesi del mondo».
Parla a braccio Renzo Piano. Si dilunga sui disegni e sulle mappe del waterfront genovese, dal porto antico fino al ponente, passando dall'aeroporto. Una rivoluzione che porta la sua firma. E che punta su alternative differenti: pista aeropurtuale o banchine per lampliamento a mare. Piano si dilunga a spiegare, come un professore in cattedra, la sua nuova creatura. A interromperlo osa soltanto il sindaco di Genova Beppe Pericu, seduto in mezzo al presidente della Provincia Alessandro Repetto e al presidente della Regione Claudio Burlando. Tutti insieme, ieri pomeriggio, sono stati ospitati da Giovanni Novi, presidente dell'Autorità portuale, a palazzo San Giorgio per presentare il progetto che il famoso architetto genovese ha pensato per la sua città.
«Ora siamo finalmente nella fase di approfondimento del progetto - dice Pericu - si può quindi arrivare, nel giro di breve tempo, ad una valutazione fra costi e benefici e quindi ad una decisione. Il progetto di Piano è talmente piaciuto a tutti che le istituzioni concordano sul continuare. Anzi, addirittura il consiglio superiore dei Lavori pubblici, l'ente supremo nel settore, è disponibile a seguirci e ad aiutarci in questa fase istruttoria».
«Naturalmente - precisa Repetto - ci vuole un accordo di programma, prima di arrivare eventualmente ad una legge speciale sul porto genovese».
«A giugno - conferma Burlando - si consolida l'idea del nuovo waterfront genovese, ma anche sulla gronda e sugli altri progetti che convergono sul sistema portuale cittadino. Sono tutti piani convergenti per migliorare servizi e funzioni cittadine».
Secondo il progetto, poi, laerostazione lascerebbe spazio alle banchine mentre sulla penisola verrebbero ubicate le piste e i servizi di manutenzione agli aerei. Il collegamento avverrebbe tramite un tunnel sottomarino.
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