Webber ancora in pole La Ferrari cresce ma paga il fairplay

Al Gp di Germania Hamilton beffa Vettel. Il ritorno agli scarichi soffiati pesa in qualifica Alonso quarto: "Loro più forti ma posso far bene"

Webber ancora in pole 
La Ferrari cresce   
ma paga il fairplay

Oltre otto decimi a Felipe Massa, quasi quattro a Fernando Alonso. Racconta parecchie cosine la seconda pole consecutiva di Mark Webber, gregario della monoposto energetica destinato ad essere meno gregario visto che ora i suoi buoni piazzamenti servono parecchio alla Red Bull per complicare la rimonta della Rossa. La sua pole racconta che la Ferrari continua tecnicamente a crescere (modifiche all’ala anteriore e agli scarichi) però paga in qualifica il fairplay mostrato in quel di Silverstone quando, di domenica, per chiudere le lotte intestine al Circus, aggiunse la propria firma al documento stilato dalle altre squadre, consentendo così l’unanimità dei team richiesta dalla Fia per il ritorno agli scarichi soffiati impiegati fino alla gara prima, a Valencia.

Trattasi degli spifferoni che tanto avevano soffiato off the limits soprattutto sulle ali Red Bull. In Inghilterra, grazie alle molte novità aerodinamiche portate dalla Ferrari e complice il suddetto e purtroppo temporaneo veto alle soffiature, Alonso era scattato, sempre dalla seconda fila, però terzo e non quarto come ieri, e distaccato da Webber solo di un decimo e rotti. In Germania ne ha invece aggiunti quasi tre.

Meno, però, dei quasi cinque presi a Valencia. Segno, questo, che i progressi tecnici del Cavallino proseguono, ma segno che il ritorno agli scarichi soffiati (è rimasto il no a mappature diverse tra qualifica e gara) ha fatto un gran bene soprattutto alle Red Bull e in misura minore alle McLaren.
Purtroppo non sta scritto da nessuna parte che il fairplay debba pagare, tanto più se, come in Germania, neppure il meteo pare apprezzarlo: tempo autunnale, pista fredda (oggi è attesa pioggia) e quindi maggiori difficoltà per la Rossa nel mandare in temperature le gomme (morbide e soprattutto medie). Dunque, dita incrociate sperando non diluvi e sognando la solita Ferrari più forte in gara che in qualifica.

Alonso spiega: «È stata dura, sapevo che sarebbe stata combattuta e che qui la Red Bull era più forte di noi; quanto ad Hamilton davanti, secondo, (“forse il giro più bello della mia carriera”, dirà l’inglese), in fondo serve anche a noi che sia forte, così toglie punti a Vettel». E ancora: «Non siamo né sorpresi né delusi, tutt’altro. Questa griglia di partenza è più o meno quella che ci potevamo aspettare dopo quanto visto nelle libere. Pensavamo che la Red Bull fosse tre o quattro decimi più veloce di noi e così è stato poi si è inserito anche Hamilton, che è andato fortissimo, soprattutto nel primo settore: del resto qui la McLaren aveva tante novità… Quanto a me, sono contento del mio giro e del risultato… Se non dovesse piovere avremo il 25% di possibilità di vincere, meno su pista bagnata». E conclude: «Punto al podio, ma se ho l’occasione di vincere non me la farò scappare».

Sguardo dimesso ma immancabilmente furbacchione per Seb Vettel, che gli sta accanto, lato pulito, terzo tempo, pronto a una cavalcata delle sue. Ha 204 punti, Webber lo segue a 124 ma il compagno a questo punto è solo un ologramma che non deve e non dovrà impensierirlo in ottica mondiale.

Quindi i veri avversari sono distanti 92 punti (Alonso) e 95 (Hamilton). Però Seb, per la prima volta quest’anno, non è in prima fila ed è infastidito. Ma lo sarebbe di più se la Rossa gli stesse davanti. Per cui è certamente lì che pensa: ben venga il fairplay… Degli altri.

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