Loredana Gelli
Campoli Appennino in festa per il tubero più prezioso. Prende il via domani, per poi replicare nel prossimo weekend, la XIV Festa del Tartufo organizzata dallAssociazione tartufai di Campoli Appennino e del Basso Lazio. Gli appassionati saranno accolti direttamente nelle aziende e avranno la possibilità di scegliere menù a tema nei ristoranti che aderiscono alla manifestazione. Le proposte gastronomiche sono tra le più golose: dalle fettuccine ai tartufi alle tartine e crostini aromatizzati, dalle sagne con i fagioli, famosi i cannellini prodotti localmente, agli gnocchetti con le verdure. Da segnalare, tra i secondi piatti, quelli a base di trota, prodotto autoctono, in particolare la macrostigma che i cuochi del posto cucinano con una ricetta tutta particolare e, per finire, gli eccellenti torroncini di pasta di mandorle. I tartufi che saranno esposti, in occasione della mostra prevista il 18 e il 19, provengono tutti dalla Valle del Comino e dalla Ciociaria e potranno essere degustati assieme agli altri prodotti tipici. Sono previsti anche convegni, gare di cani da tartufo e spettacoli folcloristici. Per gli abitanti del luogo raccogliere tartufi è una tradizione: nel periodo di piena maturazione si organizzano vere e proprie battute di caccia nei bellissimi boschi di querce, pini, pioppi, tigli e nocciole sulle cui radici proliferano i tartufi. Ma in questo balcone verde della Ciociaria raggiunge livelli notevoli anche la produzione dei formaggi, sia ovini che caprini, come la squisita «marzolina» che potrà essere gustata, anche in questa occasione, accompagnata da vini locali.
Di origine medievale, Campoli Appennino si sviluppa ad anello sullorlo di una voragine naturale, detta «tomolo», una dolina carsica dalla tipica struttura a imbuto. Il paese ha conservato numerose tracce del suo passato, a cominciare dalla maestosa torre e dalle mura di cinta fino ai recenti ritrovamenti di alcuni mosaici pertinenti a una lussuosa villa romana. Ad aggiungere fascino al territorio, uno dei siti più interessanti, dal punto di vista naturalistico, inclusi nel Parco Nazionale dAbruzzo, anche le fosse doliniche di Micciola, Matura e Tre Pozzi, un antico mulino ad acqua e la fresca sorgente di Capo dAcqua. Una delle curiosità del paese è il Museo dellOrso, nel centro storico, che racconta vita e abitudini di quello che è considerato lanimale più rappresentativo della fauna appenninica.
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