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Dalla Cina bambole sessuali iperrealistiche

Arrivano dalla Cina le bambole sessuali iperrealistiche: completamente personalizzabili e realizzate in un morbido elastomero, sono pensate per soddisfare utenti altospendenti spesso costretti per lavoro a rimanere lontani dalle compagne

Labbra
Labbra

In una Cina sempre più votata a diventare il colosso tecnologico del globo, anche gli oggetti più insoliti passano sotto la scure del redesign e della riprogettazione. Non solo smartphone e altri gingilli elettronici, però: in questo processo ci finiscono anche le bambole gonfiabili, sex toy ormai fin troppo retrò per il consumatore cinese sempre più esigente. Spopolano quindi sul mercato le bambole sessuali iperrealistiche, realizzate in morbidissimi polimeri per replicare in tutto e per tutto la pelle e le forme femminili. E c'è già chi scommette: «sono più belle delle donne vere».

Le si possono trovare in rivenditori autorizzati di Pechino, adagiate su letti che ne fungono da vetrina per l'acquirente, con nomi in codice che ne designano di solito l'altezza, come "156". Realizzate in un morbido elastomero termoplastico, più soffice e naturale del normale silicone, queste bambole sono dotate di ogni comfort per soddisfare il compratore più esigente. Per circa 2.500 dollari statunitensi, ci si potrà aggiudicare un manichino iperrealistico inizialmente calvo, da completare con la parrucca di veri capelli di propria preferenze, nonché con una lunga serie di gadget. Nulla sembra essere lasciato al caso: dalla testa ai genitali, passando per i seni di qualsiasi dimensione, queste bambole presentano ogni parte del corpo aggiustabile a seconda delle esigenze, il tutto facilmente lavabile per un utilizzo ripetuto.

Amate e criticate dall'opinione pubblica, queste icone sexy in materiale sintetico sono pensate per un'utenza altospendente, poiché il loro acquisto può richiedere un'intera mensilità di stipendio per un ruolo ben pagato, come quello di manager. Come rivelano le fonti locali, confermate anche da AFP tramite Yahoo, sono spesso scelte dalla nuova generazione dei dirigenti cinesi, costretti a passare la settimana lavorativa in quel di Pechino per tornare dalla famiglia nelle zone periferiche soltanto nei weekend. «È meglio che tradire le mogli», spiegano gli anonimi compratori. E mentre i rivenditori svelano come si tratti di bambole addirittura più belle rispetto alle donne vere, gli acquirenti spiegano come in realtà il tutto deriverebbe da una scelta d'adattamento, per rispondere alle necessità sessuali in lontananza dell'amata senza incorrere in tentazioni.

Perché le bambole in questione sono sì iperrealistiche, ma ovviamente mancano della sensualità e della malizia che solo uno sguardo o una parola possono regalare.

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