Estate e piscina: 7 fatti disgustosi

Il cloro non basta per disinfettare e igienizzare: nell’acqua delle piscine pubbliche possono infatti nascondersi tracce di urina ed escrementi, responsabili di diarrea e altri virus intestinali

Estate e piscina: 7 fatti disgustosi

Con l’arrivo dell’estate si fa presto a dire piscina, ma siamo realmente al corrente dei rischi che corriamo tra una nuotata e l’altra? Il sito Metro.co.uk ha riassunto i principali.

Secondo una ricerca condotta dal Comitato sulla Qualità e Salute dell’Acqua, un americano su cinque ammette di fare la pipì nelle vasche pubbliche della piscina. Questo significa che probabilmente, senza neanche saperlo, stiamo nuotando in acque contaminate: meglio stare quindi con la bocca chiusa.

Purtroppo, però, nel cloro della piscina non è stata rinvenuta solo l’urina, ma anche tracce fecali: secondo uno studio del Centro statunitense per il Controllo delle Malattie, il nuotatore medio si alleggerisce di almeno 0,14g di materia fecale nei primi 15 minuti in cui entra a contatto con l’acqua della piscina. Per quanto possa sembrare esiguo, questo quantitativo può aumentare se l’individuo in questione non ha l’abitudine di lavarsi le parti intime dopo aver defecato. All’estero c’è però anche chi lo fa d’abitudine: una piscina in Scozia ha dovuto chiudere perché i suoi frequentatori lasciavano spiacevoli "souvenir" galleggiare sulla superficie dell’acqua.

Nonostante la credenza diffusa, il cloro non è in grado di debellare tutti i batteri presenti nell’acqua della piscina e comunque il processo non è immediato; il rischio è dunque quello di portarsi a casa alcuni germi responsabili dei principali virus intestali, come ad esempio la diarrea. Il CDC, Centers for Disease Control and Prevention, ha registrato un aumento negli ultimi dieci anni di queste patologie, dovute soprattutto alla contaminazione dell’acqua; in alcuni campioni è stata addirittura rinvenuto il batterio E. Coli, che confermerebbe la presenza, anche minima, di escrementi nel cloro.

Infine, basta pensare all’odore pungente delle piscine che, in realtà non è dovuto all’azione igienizzante del cloro o, meglio, non solo a quello: la

tipica profumazione dipende infatti da un mix di cloro, urina e altri batteri, e sarebbe lo stesso che, secondo gli ultimi rilievi scientifici, provocherebbe il fastidioso prurito agli occhi.

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