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Wimbledon si tiene Seppi, ma caccia McEnroe

nostro inviato a Wimbledon

La tradizione vuole che nulla cambi e che le fragole siano rosse come sempre. Soprattutto a Wimbledon, dove per tradizione ci sono delle leggi non scritte che nessuno si permetterebbe di trasgredire, e figuriamoci allora quando il tutto è messo nero su bianco. Tipo: «Solo i giocatori possono entrare negli spogliatoi». Così qualcuno sostiene di aver visto l'altro giorno un tipo sbraitare all'ingresso del "Locker Room": guardandolo bene aveva una faccia familiare e se avesse avuto una racchetta in mano si sarebbe fatto un salto indietro di un paio di decenni abbondanti. Già, insomma, "you cannot be serious", solo che questa volta la vittima non sarebbe stato l'arbitro dell'incontro, ma un inflessibile guardiano dell'intimità dei giocatori.
Wimbledon è un romanzo e forse qualcuno l'ha raccontata grossa, ma la notizia è che John McEnroe davvero si è arrabbiato, perché dopo tanti anni di onorata carriera, quest'anno è stato ufficialmente escluso dalla categoria. Lui, che qui ha vinto tre volte e che ha sfrattato il mito di Borg in una finale ancora epica. John infatti ormai lavora troppo, ma soprattutto fa il giornalista per la Bbc a tempo pieno e quindi, dopo aver continuato fino all'anno scorso a pestare l'erba giocando il Senior Tour, adesso è rimasto col microfono in mano. E soprattutto senza armadietto e fuori dallo spogliatoio, dove le confidenze sono solo tra loro, i giocatori appunto.
A Wimbledon la tradizione vuole anche che gli italiani non vedano quasi mai la seconda settimana, soprattutto se sono uomini. Però ieri Andreas Seppi ha deciso di sfidare le leggi - quelle non scritte - perché se sul campo centrale adesso c'è perfino un tetto, non è detto che capiti di vederlo lì nel futuro prossimo. Intanto ha battuto Gicquel al quinto set, un match fermato dall'oscurità il giorno prima e ripreso due set a uno e 4-4 per l'italiano. Siccome in un attimo ci si ritrova due pari e 0-40 al servizio, tradizione vorrebbe che a quel punto Seppi si avvii ad un triste declino, ma Andreas non è più quello che perde quando può vincere e persino le fragole a volte possono essere più rosse del solito. Insomma, si va 5-4 e match point, il primo, l'unico, con Gicquel infuriato che esce dal campo e fulmina senza alcun senso un addetto agli ingressi che lo guarda: «Hai problemi con me?».
«Sull'erba mi trovo bene - dice poi Andreas - si corre meno che sulla terra rossa...». E così adesso che c'è da battere il russo Andreev (oggi), si contano i danni collaterali: fuori Errani, Garbin, Fognini e Starace, restano in corsa la Penetta - come da pronostico -, la Vinci che oggi si consegna a Serena Williams e la Schiavone pronta a litigare con la Bartoli. Ma soprattutto c'è Andreas Seppi, un uomo italiano seppur di Caldano, Bolzano, al terzo turno di Wimbledon.

Come dire: non ci sono più le tradizioni di una volta.

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