Winkelmann: «Continua l’espansione L’obiettivo è abbattere consumi e CO2»

DetroitAumentare il costo della benzina per favorire lo sviluppo e la vendita di automobili ibride e elettriche, soltanto così, secondo i top manager delle Big Three, si potrà risalire dall’abisso in cui l’industria americana delle quattro ruote è sprofondata. Sì, perché seguendo le conferenze stampa del Salone dell’Auto di Detroit, che si chiude oggi alla Cobo Hall, è apparso evidente il rischio della fuga in avanti con l’affanno di puntare troppo su modelli che vedremo in un futuro che tende ad allontanarsi, come nel caso della Chevrolet Volt, spostata al 2010, e che sono destinati a essere realizzati, inizialmente, in piccoli numeri. Decisivo è quindi offrire vetture, da guidare oggi, che consumino meno e abbiano un prezzo ragionevole, limitandosi per ora, sotto il profilo ecologico, alle «mild hybrid» con il motore elettrico di supporto a quello a combustione interna.
È quindi prevedibile il successo della Ford Fusion ibrida, una generosa berlina che si propone come alternativa alla Toyota Prius, appena rinnovata, e alla nuova Honda Insight, due vetture molto simili nella linea. Ma se il prezzo della benzina continuerà a calare, gli americani sceglieranno ancora le auto convenzionali, come la nuovissima Ford Taurus, un modello che per la prima volta si presenta con una linea piacevole firmata dall’inglese Peter Horbury, designer ereditato dalla Volvo. Ed è proprio la casa di Göteborg, sempre più vicina a uscire dal gruppo di Dearborn, a esporre uno dei concept più interessanti dell’expo, il prototipo che anticipa le forme della prossima Volvo S60, berlina sportiva che tenderà ad assumere una linea sempre più vicina a un coupé a quattro porte, trend sempre più diffuso tra gli europei che ritroviamo anche nella splendida Audi Sportback concept che inaugura nuovi stilemi per i quattro anelli. Prima Audi curata da Wolfgang Egger sotto l’alta supervisione di Walter de Silva, la Sportback - 4,95 metri di lunghezza per 1,93 di larghezza - anticipa le forme della prossima A7 e di altri modelli a due volumi e cinque porte di dimensioni più compatte. L’ottimo stato di salute consente al gruppo Volkswagen, che in Usa non esporta Skoda e Seat, di continuare a occupare tutte le nicchie del mercato: emblematico è il concept BlueSport, anticipazione di uno spider a due posti secchi che si distingue per il motore in posizione centrale. Equipaggiata di un due litri Tdi «clean diesel» da 180 cv, la BlueSport raggiunge i 226 orari e consuma appena 4,2 litri di gasolio ogni 100 km (113 g/km di anidride carbonica). All’insegna del pragmatismo, Mercedes-Benz ha voluto separare, a Detroit, presente e futuro, svelando fuori dalla rassegna la nuova Classe E Berlina (già ordinabile nelle concessionarie italiane, prime consegne in primavera) che debutterà ufficialmente in marzo, insieme alla Coupé, al salone di Ginevra e dedicando lo stand alle tre concept BlueZero, vetture elettriche uguali nelle forme ma di diversa complessità tecnologica che cominceremo a vedere in strada tra un paio di anni e in numeri contenuti. Per limitare gli effetti dello «sgarbo» verso il pubblico, privato della nuova Classe E, Mercedes propone ai visitatori la Slr Stirling Moss realizzata insieme a McLaren, un mostro a due posti secchi dal cofano infinito sotto al quale è alloggiato un V8 Kompressor da 650 cv: produzione di soli 75 esemplari destinati a chi non conosce la parola crisi. Per festeggiare i 10 anni della X5, prodotta a Spartanburg in quasi 850mila esemplari, Bmw fa debuttare la nuova Z4, roadster puro, due posti, a ruote motrici posteriori, che abbandona la capote in tessuto per passare a un più solido hardtop ripiegabile elettricamente, soluzione che non appanna il ruolo di icona del segmento che la dinamica bavarese si è guadagnato.

È a cielo aperto anche l’ultima nata di Mini: è la seconda serie della Cabrio che negli Usa è stata venduta in oltre 40mila pezzi, circa un quarto della produzione totale.

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