Woody Allen ritrova la vena perduta

Nella Londra di Match point Woody Allen ritrova parte dello smalto perduto a New York. Ultimamente era infatti declinato ulteriormente, all’ombra di Spielberg produttore, a sua volta in declino con la Dreamworks. Perfino gli incassi europei di Allen sono diventati sempre più esigui, mentre quelli americani lo sono sempre stati.
Canuto e sordo, Allen torna a dedicarsi al filone criminale di Prendi i soldi e scappa, Crimini e misfatti, Pallottole su Broadway, Criminali da strapazzo e de La maledizione dello scorpione di Giada, che costella la sua filmografia di una quarantina di pellicole in trentacinque anni. La lotta di classe ridotta all’essenziale (perché tu sei ricco e io no?) s’intreccia qui con quello gli amori irregolari, come nel filone principale di Allen. Il quale resta incline alle lungaggini (Match point dura due ore e dieci minuti), mentre basterebbe metà tempo per raccontare di un tennista (Jonathan Rhys Meyers) arrivista, oltre che irlandese (dunque implicitamente cattolico), che sposa una milionaria londinese e sopprime l’amante americana incinta (Scarlett Johansson), oltre alla vicina (Margaret Tyzack) di casa, testimone ingombrante.
Ogni riferimento a Una tragedia americana di Dreiser (e al film derivatone, Un posto al sole di Stevens) non è casuale; come non lo è evocare Delitto e castigo di Dostoevskij, letto dal personaggio principale (ma questo è uno specchietto per le allodole). Quanto alla genealogia puramente filmica, essa risale, col tennista assassino, a L’altro uomo di Hitchcock; e con la scoperta finale del diario a Sangue blu di Hamer. Di tipicamente alleniano, allora, che cosa c’è? Il finale, che per una volta vale la pena di attendere.
Dopo averlo visto, vi chiederete: Allen si rivela finalmente cinico, come un inglese? Ma per un americano dichiararsi cinico è la morte civile. Così fin dal Festival di Cannes (dove il film era fuori concorso) Allen negava tutto, anche l’evidenza: «Non sono cinico. Anzi, voglio mostrare che i crimini, anche politici, troppo spesso giovano a chi li compie».

Infatti nel film si parla anche di «danni collaterali» per la vittima imprevista. Ma si divertirà amaramente anche chi non capisse l’allusione.

MATCH POINT di Woody Allen (Usa/Gb 2005), con Jonathan Rhys-Meyers, Scarlett Johansson. 130 minuti

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