da Madrid
Sembrava «amor caliente». E invece, alla fine, Woody è arrivato ai ferri corti anche con gli spagnoli e ha deciso che i suoi prossimi due film non saranno più girati in Spagna come previsto. Tutta colpa delle «pressioni meschine» dei giornali spagnoli. Così, dopo la stampa americana, che da anni è più interessata alla sua metamorfosi da padre fedifrago a marito della sua ex figlia adottiva Soon Yi, dopo lAcademy che pur di non dargli un Oscar premia i soliti geniali registi, e dopo i produttori cinematografici hollywoodiani, che non gli hanno mai finanziato una sola idea, ora il settantaduenne regista newyorkese, nella lista nera dei suoi detrattori, ci mette anche quelle malelingue pettegole spagnole.
Loro, i giornalisti, gli scribacchini che hanno ficcato il naso dove non dovevano e gli hanno rovinato con le loro insinuazioni la postproduzione dellultimo film, Vicky Cristina Barcelona, girato nella capitale catalana e in uscita il 19 settembre 2008. Eppure sembrava che il soggiorno europeo giovasse ad Allen e lo avesse rappacificato con il genere umano, attenuandogli persino qualche atavica nevrosi. Prima lidillio con Londra, città in cui, attratto da generose e spontanee offerte di capitali inglesi, piantò le tende nel 2004 per sfornare, uno dopo laltre ben tre film come Match Point (2005), Scoop (2006) e Il sogno di Cassandra (2007), visto alla ultima Mostra del Cinema di Venezia e nei cinema italiani dall11 gennaio. Poi la Spagna, Paese moderno e vivace, che da tempo avrebbe fatto carte false pur di averlo tra i piedi. Ecco, carte false. Perché, proprio secondo quei pettegoli, la molla che avrebbe spinto Allen agli inizi di luglio a trasferirsi a Barcellona per il suo nuovo film con la musa Scarlett Johansson, Penélope Cruz e Javier Bardem, è stata uninsolita, quanto inaspettata e sospetta generosità delle autorità cittadine, quantificabile in un assegnone di un milione e trecentocinquantamila euro. Una bella cifra a fondo perso che i cineasti spagnoli si sognano e che è stata scoperta da Alberto Fernández, un consigliere comunale del partito dopposizione. Fernández, prima delle esagerate dichiarazioni pubbliche di amore per Barcellona pronunciate da Allen, chiese spiegazioni al sindaco della città, Jordi Hereu, sul finanziamento. La cifra fu confermata anche da El Mundo, che non è proprio un giornalino scandalistico.
Woody Allen, per tutta lestate, si è cucito la bocca camminando in punta di piedi per Barcellona per evitare le velenose domande dei giornalisti spagnoli, diventati più insolenti dei colleghi americani. Ma alla fine, Woody, proprio non ce lha più fatta a fare lindifferente. «A causa delle pressioni meschine che hanno circondato il suo ultimo film a Barcellona, Mr. Allen ha deciso di non girare più in Spagna», ha detto Jaume Roures, responsabile della Mediapro, la produttrice spagnola di Vicky Cristina Barcelona. «Cè una forte polemica sui presunti aiuti al nostro film, che non esistono. Abbiamo avuto gli stessi aiuti che ricevono altri produttori». Così Woody dice addio alla Spagna, e sceglie San Francisco per la sua pellicola del 2009, tornando a girare in America, proprio ora che anche la stampa di casa sua ha iniziato a lodare i suoi ultimi film. E, intanto, in Spagna, la «prensa rosa», ovvero la stampa gossip, gli attribuisce una robusta sbandata per Penélope Cruz che lui ha appena diretto.
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