Nell'ambito della mostra Woodstock - The After Party, Triennale Bovisa organizza, ogni giovedì a  partire dalle 19.00, dj set e, a seguire, la rassegna di film Generations. Grande successo di  pubblico per la mostra inaugurata quest'estate e che, a latere, presenta «Generations», una  rassegna di film che nell'arco di cinquant'anni interpretano lo spirito di una generazione, tra  ideali e contraddizioni. Dai ribelli di Tony Richardson alle generazioni "tossiche" degli anni  Ottanta, un percorso tra piccoli gioielli passati inosservati e capolavori come La rabbia  giovane. Perché il cinema è sempre generazionale. Con due inediti sulla black culture e  l'anteprima di Fighting di Dito Montiel. Tutti i film sono proiettati in lingua originale con  sottotitoli italiani documento dell'autodistruzione giovanile pre-Aids. La mostra sul festival  più famoso della storia racconta invece la magica tre giorni dell'agosto 1969. A Bethel,  località in prossimità di White Lake, nello Stato di New York, è in programma un festival rock:  il Woodstock Music and Art Fair, una tre giorni di musica in cui sono previste le esibizioni di  artisti come Jimi Hendrix, Janis Joplin, gli Who, Crosby Stills Nash & Young, Jefferson  Airplane, Santana. 
 Già dalla fine di luglio, la Contea di Sullivan è pacificamente invasa da decine di migliaia di  persone provenienti da ogni angolo degli Stati Uniti. Un movimento di persone, successivamente  ribattezzato Woodstock Nation, unite dalla condivisione di valori e ideali di cui la musica rock  è la perfetta sintesi.
 Nel momento stesso in cui nasceva, la Woodstock Nation definiva la sua essenza, fatta di ideali  e di libertà, di pace e di amore, divenendo un'istantanea della controcultura giovanile  statunitense di fine anni Sessanta.
 Un grandioso precedente e, dunque, un modello a cui fare riferimento. Le generazioni cresciute  nei decenni successivi hanno tentato di sentirsi parte di quella Nation oppure l'hanno  fortemente rinnegata, ma in ogni caso si sono confrontati con essa.
 I grandi raduni musicali nel tempo hanno assunto nuove forme, come i rave e gli street festival. Ma il senso dell'aggregazione giovanile intorno alla musica è rimasto intatto nella sostanza. Il  festival è una "zona franca" in cui valgono altre regole rispetto alla quotidianità. 
 Woodstock - The After Party indaga quanto gli eventi musicali di massa rappresentino una chiave  di lettura fondamentale per comprendere la cultura e il costume delle generazioni cresciute  negli ultimi quarant'anni.
L'allestimento della mostra fonde contributi storici e pura rappresentazione con l'ausilio di combinazioni di suoni e musiche, fotografie selezionate dall'archivio Corbis, video-proiezioni e installazioni audiovisuali.