Il World Press Photo è ormai un appuntamento fisso con il grande fotogiornalismo, con l'altro  modo di raccontare il mondo che fa. La mostra organizzata dall'agenzia Contrasto, che ogni anno  mette insieme il meglio dei reportage fotografici di tutto il mondo selezionati dalla giuria del  WPP, arriva anche quest'anno al Museo di Roma in Trastevere (piazza Sant'Egidio 1B), dove apre  venerdì 29 aprile per restare fino al 23 maggio (ogni giorno tranne il lunedì dalle 10 alle 22,  biglietto euro 6,50, ridotto 5,50, il 1° e 2 maggio biglietto unico solo a 1 euro). L'edizione  2011 del WPP è dedicata alla memoria dei due fotoreporter uccisi il 20 aprile a Misurata, in  Libia, Tim Hetherington (vincitore nel 2007 proprio del prestigioso premio) e Chris Hondros.
 Immagini di guerra, di disastri naturali, di conflitti sociali, ma anche di vita quotidiana, di  sport, di moda scorrono mostrando il meglio e il peggio del nostro mondo. La foto dell'anno  quest'anno è stata scattata dalla sudafricana Jodie Bibier, che ha ritratto il volto mutilato  della giovane afghana Bibi Aisha, fuggita da un marito violento e per questo giudicata e  crudelmente sfigurata. Tra gli scatti premiati, anche quelli degli italiani Davide Monteleone e  Riccardo Venturi dell'agenzia Contrasto, due eroi (se così si può dire) dell'informazione  attraverso l'immagine. «Deve essere una scelta cosciente, non bisogna mai dimenticare che il  caso e la fortuna hanno il loro peso», dicono quasi all'unisono. «Anche se si ha grande  esperienza, come i colleghi morti in Libia, bisognerebbe fare due conti con se stessi e capire  il rischio», aggiunge Venturi, primo premio nella sezione Notizie generali foto singole. La sua  foto, in bianco e nero, è stata scattata ad Haiti sei giorni dopo il terremoto e immortala lo  sconforto di una ragazzina che guarda impotente gli incendi tra le rovine di Port-au-Prince. «Ho  seguito quello che accadeva ad Haiti per tutto il 2010 - dice Venturi - quella catastrofe per me  è diventata una specie di progetto per documentarne le conseguenze in un paese molto povero e  con un'altissima conflittualità sociale». Il 2011 invece sarà di sicuro in Libia, dove Venturi e  Monteleone sono già stati due volte. «Io lavoro seguendo l'evento, la notizia - spiega Venturi -  con lo scopo di approfondire i più diversi aspetti, vedere come ciò influisce sul contesto  sociale».
 Strano a dirsi, viste le premesse, il secondo posto di Davide Monteleone è nella sezione Arte e  Spettacolo ed è la passerella di una sfilata milanese, quella di Valeria Marini. «È una guerra  anche quella», scherza il fotoreporter riferendosi alle competizioni che infiammano il mondo  della moda e del resto il suo scatto è tutt'altro che convenzionale. Comunque «una parentesi  leggera», ma pur sempre «un'anomalia nel mio lavoro», che per la maggior parte del tempo si  svolge in scenari di ben altra complessità.
 La mostra WPP è itinerante in tutto il mondo.
World Press Photo 2011, tutto il mondo in qualche immagine
Torna al Museo di Roma in Trastevere come ogni anno la mostra che propone il meglio del fotogiornalismo mondiale attraverso gli scatti selezionati dalla giuria del più importante premio internazionale. L'esposizione sarà anche a Milano, Lucca e Napoli
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