Writer, Terzi «ispirato» dal figlio

L’assessore: «In Francia lo hanno obbligato a pulire uno scarabocchio»

Sindaco di metà agosto - a staffetta con Mariolina Moioli, mentre Letizia Moratti fa la spola tra isola d’Elba e vertici romani - l’assessore ai Grandi eventi Giovanni Terzi ha già in mente come impegnare il tempo. «Voglio capire se abbiamo qualche possibilità in più per punire i writer, per esempio se le telecamere riprendono i vandali. Altrimenti, l’impegno e gli investimenti di Amsa nella pulizia dei muri sono vani», ha spiegato ieri a Palazzo Marino. L’ispirazione, rivela, gli è venuta mentre si trovava in spiaggia in Costa Azzurra, dopo una telefonata della gendarmerie, la polizia francese. Il figlio quindicenne, in compagnia degli amici, è stato pizzicato a scrivere con un pennarello sul muro del faro «Ti voglio bene», per conquistare una bella francesina. Genitori chiamati a rapporto e punizione da eseguire la mattina successiva: pulizia della parete «violata».

Poca cosa, c’è da dire, coi muri di Milano sporcati dai writers con le bombolette, ma la pena risulta proprio per questo esemplare «e dobbiamo prendere ad esempio questa rigidità». Precisazione dell’assessore: «Mio figlio, comunque, è un ragazzo straordinario».

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